Sono circa 26.730 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile 2025, valore che sale a 84.760 se si considera l’intero trimestre aprile-giugno 2025.
Ma la tendenza è negativa, su entrambi i fronti temporali: -610 entrate rispetto a aprile 2024, pari al -2,2% e -4.420 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Una situazione che pone la nostra regione in totale controtendenza con il resto d'Italia. In Italia infatti si mostra una crescita di circa 3mila unità rispetto ad aprile 2024 (+3%) e di circa 29mila unità sul corrispondente trimestre (+1,9%).
Controtendenza con il resto del Paese
Lo dicono i numeri del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Restando al Piemonte, il 58,7% delle assunzioni programmate per il mese di aprile riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 17,8% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 20,2% grandi aziende (250 dipendenti e oltre). L’80,6% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 12,4% lavoratori somministrati, l’1,7% collaboratori e il 5,3% altri lavoratori non alle dipendenze.
Turismo e costruzioni
Sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 58.320 entrate, il 68,8% del totale (anche se siamo a circa 1.480 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).
L’industria prevede 26.440 entrate, generando il 31,2% della domanda totale e segnando un calo ancor più intenso pari a circa 2.940 unità rispetto al periodo aprile-giugno 2024. Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante nel trimestre aprile-giugno 2025 è quello del turismo. All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con 7.190 entrate, l’8,5% delle previsioni di assunzioni complessive.
Difficoltà a trovare candidati
Anche ad aprile resiste tuttavia la difficoltà a trovare candidati. Capita per quasi un'assunzione su due (48,4%): nel 31,4% dei casi le imprese segnalano la mancanza di candidati come principale motivazione delle mancate assunzioni. La preparazione inadeguata dei candidati stessi è indicata come causa dal 12,7% delle aziende intervistate. Tutti i dati, comunque, sono in lieve diminuzione rispetto al passato trimestre.
Cercasi operai, ma anche meccanici e manutentori
Tra i diversi gruppi professionali, le difficoltà di reperimento sono maggiori per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (6.900 lavoratori previsti in entrata, il 61,9% dei quali di difficile reperimento) e per i dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (5.700 ingressi, con una difficoltà di reperimento del 52,8%). Nel primo gruppo le criticità maggiori sono legate alla ricerca di Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili, prevista difficoltosa nell’83,5% delle 820 assunzioni programmate.
Nel secondo gruppo si segnalano, invece, i Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi con il 70,9% delle 370 entrate preventivate che rischia di rimanere scoperto. Tra le professioni impiegatizie, commerciali e nei servizi i problemi più rilevanti si riscontrano nel reperimento di Operatori della cura estetica (57%).