L’aumento degli stipendi negli Enti locali, previsto dal Decreto Pa attualmente in fase di conversione alle Camere, accende il dibattito tra amministratori e associazioni di categoria. A sollevare forti perplessità è Marco Bussone, presidente di Uncem, che in una nota ufficiale ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze di una misura che rischia di generare forti squilibri tra territori.
“Ci sarà chi potrà sostenere l’aumento della spesa e chi no — dichiara Bussone —. E chi non potrà farlo, si ritroverà in difficoltà, anche sul piano sindacale. Le preoccupazioni per nuove sperequazioni tra chi ha risorse e chi non ne ha sono altissime. C’è il concreto rischio di creare territori di serie A e di serie B”.
Una questione, quella delle risorse, che secondo il presidente Uncem pesa ormai da vent’anni sui bilanci comunali, soprattutto in montagna e nelle aree più fragili del Paese. “I tagli ai trasferimenti hanno colpito duramente la spesa corrente degli Enti — continua — e ora si rischia di ampliare il divario, dando la possibilità di aumentare gli stipendi solo a chi ha già margini di bilancio. È un tunnel pericoloso”.
Particolarmente incomprensibile, sottolinea Bussone, l’esclusione dal provvedimento delle Unioni di Comuni, che svolgono un ruolo essenziale nei territori più piccoli e decentrati. “È assurdo non includerle nella possibilità di adeguare il trattamento economico del personale — commenta — È importante valorizzare i dipendenti pubblici, ma la responsabilità politica e gestionale non può ricadere esclusivamente sui Sindaci e sulle Amministrazioni locali, già fortemente penalizzate dai continui tagli e dalla scarsità di risorse”.