Cultura - 06 aprile 2025, 10:00

La storia di Erminia Dionis Bernobi: un racconto di coraggio e memoria

A Novara la presentazione del libro "Una vita appesa a un filo", testimonianza della profuga istriana

Nella foto da sinistra: Rossana Mondoni, Gabrio Mambrini, Antonio Leone e Caterina Zadra

Nella foto da sinistra: Rossana Mondoni, Gabrio Mambrini, Antonio Leone e Caterina Zadra

Dalle storiche tragiche vicende del confine orientale italiano ecco emergere una grande lezione di vita ovvero quella di Erminia Dionis Bernobi, classe 1931, profuga istriana (è scappata da sola a 15 anni lasciando la sua famiglia in Istria per mettere in salvo la sua vita e per evitare delle ritorsioni).    

La narrazione avvincente della sua storia nell'ambito della più ampia macrostoria di un'epoca, caduta nell'oblio per troppo tempo, trova riscontro nel libro dal titolo: Una vita appesa a un filo. Il "Giorno del Ricordo" e la storia di Erminia, che sarà oggetto di presentazione venerdì 11 aprile alle ore 17,30 presso la sala conferenze "Vittorio Minola" della Fondazione Faraggiana di Via Carlo Bescapè 12.  

L'incontro è organizzato da Pro Loco Novara con la collaborazione dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nel Novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola “Piero Fornara” e dell’Istituto Studi Politici Giorgio Galli-ISPG di Milano e prevede l'esposizione della curatrice dell'opera, Rossana Mondoni (ricercatrice storica che segue con interesse le vicende della frontiera adriatica) in forma dialogica con Gabrio Mambrini, che, tra l'altro, è anche tra i coautori del libro. Al tavolo dei relatori ci saranno anche il vicepresidente dell'Istituto Storico della Resistenza, Antonio Leone e la Presidente di Pro Loco Novara, Caterina Zadra.  
Il volume è edito dalla ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e raccoglie molte testimonianze intorno alla rocambolesca storia della profuga al termine della II Guerra Mondiale sul Confine orientale: in fuga dall’Istria per evitare il pericolo della foiba titina, arriva a Trieste a piedi nella notte, con niente, priva di documenti e soldi. Vive come apolide per un paio d’anni aiutata con fatica da alcuni parenti.

Si fa largo per la tenacia con cui si aggrappa al suo lavoro: sarta e poi modellista. Una lunga storia che si intreccia con quelle delle cugine Norma (martire delle foibe, simbolo delle sofferenze dell’italianità giuliano-dalmata e Medaglia d’oro al merito civile conferita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi) e Licia Cossetto, che permette di rivedere con occhi disincantati e privi di venatura politica un pezzo della nostra storia.

Il libro riporta tanti contributi di persone che hanno conosciuto e apprezzato Erminia: dei sindaci di Trieste e Gorizia, del vicepresidente della Commissione Esteri del Senato Roberto Menia, di tanti triestini e colleghe di lavoro. Oltre ai saggi di Giorgio Galli, Marino Micich, Tito Sidari, Daniele V. Comero, contiene tante altre testimonianze, schede di inquadramento storico e approfondimenti pensati per gli studenti.

Il volume in questione naturalmente è già stato oggetto di molteplici presentazioni in diverse località della penisola anche alla presenza di autorevoli studiosi ed in prestigiose istituzioni.

L'iniziativa gode altresì del patrocinio della Provincia di Novara, del Comune di Ghemme, della Fondazione Faraggiana e del Comitato provinciale di Novara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che presenzierà con i suoi rappresentanti.

comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU