Un percorso per aiutare gli studenti di una scuola che ha il cibo al centro della propria attività (l’istituto professionale alberghiero Ravizza di Novata) a confrontarsi senza rete con il tema dei disturbi del comportamento alimentare. Facendosi accompagnare da una content creator tra le più seguite sui social dai giovanissimi.
E’ “The Image Dilemma”, un progetto di sensibilizzazione realizzato da Animenta, associazione non profit che dal 2021 si occupa di disturbi del comportamento alimentare e che grazie al supporto di Fondazione De Agostini e Fondazione Comunità Novarese è arrivato nella scuola novarese.
Questa mattina si è svolto l’evento conclusivo del progetto, dal titolo “Let’s talk together”, che ha coinvolto circa 140 ragazze e ragazzi del biennio e ha visto la partecipazione della giovanissima content creator, Valeria Vedovatti, 3 milioni di follower su Tik Tok., 1,3 milioni su Instragram e 790.000 iscritti su YouTube. Ventidue anni, originaria della Svizzera Italiana e oggi trasferita a Milano Valeria ha nel suo passato una storia di anoressia nervosa che l’ha portata fino sull’orlo del baratro. Quando è stata ricoverata nel 2016 era arrivata a pesare 36 chili e a sopravvivere con una frequenza cardiaca di 38 battiti.
Sul web Valeria non ha mai parlato della sua malattia, ma lo ha fatto in un libro, “Per rinascere”, uscito nel 2021 da Rizzoli .
A Novara Valeria ha accompagnato il percorso di cinque incontri di due ore ciascuno che, da novembre a febbraio, due classi dell’Istituto Ravizza hanno intrapreso con il coordinamento e la supervisione di Laura Montanari, Vicepresidentessa di Animenta e psicologa clinica, e condotto in presenza da Chiara Mistretta, associata di Animenta e dott.ssa in Scienze Psicosociali della Comunicazione, sul tema dei disturbi del comportamento alimentare, e tematiche correlate quali l’insoddisfazione corporea, il ruolo dei social media nella percezione di sé e l’impatto di tutto questo sulla salute mentale.
Fondazione De Agostini e Fondazione Comunità Novarese hanno voluto portare nella città di Novara questo progetto di sensibilizzazione sui Disturbi della Nutrizione e Alimentazione perché si tratta di una tematica particolarmente sentita dai ragazzi e dalle ragazze in età adolescenziale, e perché il progetto di Animenta rappresenta una proposta concreta che coinvolge le scuole, gli studenti e i loro genitori per attivare strumenti di riconoscimento tempestivo di queste malattie e incentivare la creazione di una rete di ascolto, aiuto e supporto ai giovani.
Dopo la conclusione del percorso, il progetto avrà un seguito per famiglie e docenti che verranno informati su campanelli d’allarme, fattori di rischio, professionisti di riferimento e risorse territoriali per accrescere gli strumenti di riconoscimento tempestivo di queste malattie.