Politica - 21 febbraio 2025, 19:06

Spazio Nòva e Teatro Faraggiana: verso i partenariati speciali pubblico-privato

I nuovi strumenti sono stati presentati questa mattina in commissione

Spazio Nòva e Teatro Faraggiana: verso i partenariati speciali pubblico-privato

Novara imbocca la strada dell’innovazione e sceglie, per la gestione di due importanti poli culturali – il Teatro Faraggiana e lo Spazio Nova nell’ex caserma Passalacqua – uno strumento finora mai utilizzato in città, quello del “partenariato speciale pubblico privato”

Si tratta, come ha spiegato venerdì mattina in commissione Franco Milella di Fondazione Fitzcarraldo, consulente del Comune per la realizzazione di questo progetto, di una disposizione contenuta in due testi normativi: il Codice dei contratti pubblici ed il Codice del terzo settore. La prima disposizione prevede che  “Per assicurare la fruizione del patrimonio culturale della nazione (…)lo Stato, le regioni e gli enti territoriali possono (…) attivare forme speciali di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti privati, dirette a consentire il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l’apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali”. Il Codice del terzo settore consente di fare ricorso alle procedure di cui all’art. 134 del Codice dei contratti pubblici per attivare forme speciali di partenariato con Enti di terzo settore attivi nei processi di valorizzazione culturale.

I casi di Spazio Nova e del Faraggiana si prestano alla perfezione per l’utilizzo di questo strumento: in entrambi i casi si parla di strutture di proprietà ( o nel caso dell’ex caserma concessa in disponibilità) comunale, che già attualmente sono gestite da realtà del privato sociale. Nel primo caso di tratta di una “associazione di associazioni” nata nel 2021 unendo i soggetti che si erano incontrati al tempi dell’amministrazione Ballarè per partecipare al progetto “Net for Neet” e che si erano insediati nei locali dell’ex caserma cominciando a d animarli. Nel caso del teatro si tratta di una fondazione di partecipazione con una cnquantina di soci che gestisce il teatro dal 2016, dopo la riapertura seguita ad un lungo periodo di interruzione di attività per i lavori di ristrutturazione.

I PSPP sono stati predisposti, come è stato ripetuto più volte, in modo “sartoriale”, delineandoli a seconda delle esigenze della singola realtà. In entrambi i casi l’accordo è valido per 25 anni, ma nelle delibere che saranno portate in discussione nel consiglio comunale di venerdì si definiscono nei dettagli le azioni per i primi sei anni.

Il dibattito in commissione ha fatto emergere posizioni convergenti da tutte le parti politiche: anche le osservazioni formulate dall’opposizione sono state condivse dal sindaco. Salvo imprevisti nel consiglio di giovedì prossimo si andrà ad una approvazione all’unanimità

ECV

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