Attualità - 28 dicembre 2024, 19:00

Ahmadreza Djalali, il cittadino onorario di Novara ancora recluso nel carcere di Teheran

Il medico, che per tre anni ha lavorato come ricercatore all'Università del Piemonte Orientale, si trova da 2016 nella stessa prigione in cui è ora detenuta Cecilia Sala

Ahmadreza Djalali, il cittadino onorario di Novara ancora recluso nel carcere di Teheran

Nello stesso carcere di Evin a Teheran in cui è detenuta Cecilia Sala è rinchiuso lo scienziato iraniano con passaporto svedese Ahmadreza Djalali, cittadino onorario di Novara, dove aveva lavorato per tre anni, dal 2012 al 2015, come ricercatore presso il Crimedim (Centro Interdipartimentale di Ricerca e la Formazione in Medicina dei Disastri, Assistenza Umanitaria e Salute Globale dell’Università del Piemonte Orientale). Ahmad è stato arrestato nell’aprile 2016 durante una visita ai genitori a Teheran, e condannato a morte per “corruzione sulla terra” dopo un processo che, secondo quanto sempre sostenuto da Amnesty International, è stato gravemente iniquo e viziato da confessioni estorte con la tortura.

Il dottor Djalali è prigioniero del regime iraniano ormai da quasi 3200 giorni e si trova in condizioni di salute disperate. L’accademico è affetto da aritmia cardiaca, anemia e ipertensione, per le quali gli è stato negato un accesso tempestivo e adeguato all’assistenza sanitaria. Le sue condizioni di salute si sono ulteriormente deteriorate in seguito allo sciopero della fame dal 26 giugno al 4 luglio 2024 che, secondo la moglie Vida Mehrannia, che vive in Svezia con i figli, Djalali ha intrapreso per protestare contro la sua detenzione arbitraria e per essere stato “lasciato indietro” in seguito all’accordo di scambio di prigionieri tra Iran e Svezia del 15 giugno scorso. “Mi avete escluso dallo scambio di prigionieri, mentre corro il serio pericolo di essere messo a morte”, aveva affermato Djalali, rivolgendosi al premier svedese, in una conversazione telefonica con sua moglie Vida Mehrannia, il cui audio è stato reso disponibile dalla Bbc.

Il caso del medico e studioso iraniano è stato sempre seguito con grande attenzione a Novara, dove il consiglio comunale nel 2019 gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

ECV

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