Attualità - 11 dicembre 2024, 19:30

Un nuovo piano industriale di Cim per salvare Pernate dall’ecomostro

In commissione la discussione su una mozione del PD apre nuovi percorsi per la discussa vicenda

Un nuovo piano industriale di Cim per salvare Pernate dall’ecomostro

Passa dalla presentazione da parte di Cim spa di un nuovo piano industriale in attuazione delle previsioni di Piano Regolatore e che preveda la realizzazione di un parcheggio per mezzi pesanti nell’area a nord del Cim stesso, la definitiva “salvezza” di Pernate dall’ecomostro da un milione di metri quadrati che lo sviluppatore Develog avrebbe voluto realizzare a ridosso dell’abitato della frazione.

Del tema si è discusso questa mattina in commissione urbanistica a Palazzo Cabrino grazie ad una mozione del Partito Democratico a prima firma del consigliere Mattia Colli Vignarelli.

In sostanza, la mozione chiedeva quattro cose: di semplificare la procedura per avviare la fase esecutiva del progetto per la realizzazione del parcheggio nell’area cosiddetta t3d, a nord del CIM; di recepire, di conseguenza, il piano paesaggistico regionale, che dispone che l’area t3b – quella che nel piano di Develog doveva essere cementificata e occupata da migliaia di metri quadrati di capannoni per la logistica – sia protetta dal consumo di suolo; di quantificare esattamente l’entità e l’onere economico della messa in sicurezza idrogeologica dell’area e attribuire a CIM il costo delle opere necessarie a questo scopo; di ipotizzare un risarcimento totale o parziale dell’IMU versata dai proprietari sui terreni edificabili.

L’assessore Marzia Vicenzi e il dirigente del settore urbanistica architetto Mario Mariani hanno sostenuto che – a differenza di quanto dichiarato nei giorni scorsi dal sindaco – non sia necessario separare il ‘destino’ dell’area t3d da quello del t3b, ma è sufficiente che CIM presenti un proprio piano industriale, separato da quello di Develog, in attuazione delle norme del piano regolatore.

Mattia Colli Vignarelli ha dichiarato: “come gruppo del Partito Democratico, facciamo a questo punto un appello a CIM affinché presenti il proprio piano industriale. Galliate ha già affermato nella delibera con cui diceva no al progetto Develog di non essere contraria alla realizzazione del parcheggio, e anche da parte nostra non ci sarebbe alcuna opposizione. Se è vero, come ha detto l’architetto Mariani, che ‘non partiamo dall’anno zero’, allora siamo sicuri che in tempi rapidi si possa avviare e concludere un nuovo procedimento per porre fine a questa vicenda”.

Anche il consigliere Pd Rossano Pirovano, nel corso del dibattito, ha sostenuto che il parcheggio attrezzato è necessario per tutelare i lavoratori del settore e migliorare le loro condizioni di lavoro, ribadendo però in modo categorico: “ci opponiamo a qualsiasi cementificazione dell’area t3b”.

Sulla messa in sicurezza idrogeologica dell’area, maggioranza e minoranza si sono dette d’accordo sul fatto che la cifra – ad oggi ipotizzata attorno ai 4 milioni di euro – debba essere a carico di CIM.

Per quanto riguarda il risarcimento Imu, Rossano Pirovano ha sottolineato che “il totale dell’IMU versata sui terreni edificabili si dovrebbe aggirare attorno ai 500mila euro, non una cifra impossibile per il Comune di Novara, che potrebbe rimborsarla del tutto o in parte, anche nell’arco di qualche anno”. Mattia Colli Vignarelli, dal canto suo ha sostenuto che “secondo la legge noi non siamo tenuti ad alcun risarcimento per l’attuazione di scelte che discendono dal Piano Paesistico Regionale, quindi non esiste alcun rischio di una ‘pioggia’ di sentenze del TAR. Tuttavia, se per scelta politica si decidesse di rimborsare in parte i proprietari di quelle aree, il Comune può scegliere di assumersi questo costo”. I due consiglieri Pd hanno ribadito che il costo del risarcimento dell’IMU è solo una minima parte del risparmio, anche in termini economici, che deriverebbe dalla salvaguardia del suolo agricolo, perché in caso contrario l’impatto del consumo di suolo e del traffico di mezzi pesanti in termini di salute pubblica, emissioni di CO2, perdita di biodiversità sarebbe immenso.

L’assessore Vicenzi ha ribadito che modificare il piano regolatore adesso – mentre è in corso la procedura per un nuovo piano – sarebbe superfluo. Colli Vignarelli ha incalzato: “quindi, se Develog non dovesse dare corso allo sviluppo del suo progetto, il nuovo piano regolatore in corso di realizzazione la riporterà ad uso agricolo?”. La risposta è stata chiara: “è quello che prevede la legge”.

“Nel complesso – ha commentato Colli Vignarelli a fine seduta - siamo comunque soddisfatti. Se CIM presenterà il suo piano industriale in autonomia – come auspichiamo fortemente e come sostenuto si possa fare in tempi relativamente rapidi – il ‘trucco’ di Develog non potrà ripetersi: la condizione prevista dal piano regolatore, che impone che le aree siano sviluppate in modo da essere funzionali all’intermodalità, sarà palesemente irrealizzabile a fronte di un progetto che preveda esclusivamente capannoni di logistica ‘pura’, ancor più di quanto già non lo fosse prima – quando il piano di CIM veniva incollato accanto a quello di Develog per dipingere i due progetti separati come una cosa sola. A quel punto, avremo finalmente salvato Pernate, per il bene di Novara e di tutto il nostro territorio”.

Redazione

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