Sanità - 24 ottobre 2024, 19:01

Nuovo studio sui vaccini terapeutici per il tumore alla mammella

L'oncologia dell'AOU di Novara tra i centri italiani partecipanti

Nella foto la la professoressa Alessandra Gennari

Nella foto la la professoressa Alessandra Gennari

La struttura di Oncologia (diretta dalla professoressa Alessandra Gennari) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara è uno degli 8 centri italiani (con Milano, Genova, Napoli, Padova, Pavia, Roma e Bologna) che partecipa allo studio di vaccini terapeutici per il tumore alla mammella.

"L’istotipo HER2-positivo rappresenta una delle varianti più aggressive e, nonostante i progressi compiuti in ambito terapeutico, continua a rappresentare una sfida significativa – afferma la professoressa Gennari –  Infatti, l’espressione del recettore HER2 (Human Epidermal Growth Factor Receptor 2) è associata a una crescita tumorale più rapida e a un rischio elevato di recidiva, soprattutto nei casi con caratteristiche clinico-patologiche sfavorevoli, come uno stadio avanzato al momento della diagnosi e/o un coinvolgimento linfonodale. Il trattamento del carcinoma mammario HER2 positivo rappresenta uno dei più importanti  risultati nella terapia delle neoplasie solide, capace di offrire speranze di una prolungata sopravvivenza anche nelle fasi avanzate della malattia. La recente introduzione degli anticorpi immunoconiugati rappresenta una svolta nella cura di questo genere di neoplasia, avendo dimostrato di migliorare nettamente la sopravvivenza globale e quella libera da progressione nelle pazienti con tumore al seno metastatico Her2-positivo".

Parallelamente ai nuovi trattamenti già entrati nella pratica clinica, gli studi sperimentali offrono inedite possibilità di cura nella malattia HER2 positiva anche nello stadio precoce. Tra questi  sono al momento al centro dell’attenzione i vaccini terapeutici, come il vaccino peptidico composto da una porzione della proteina HER2, GP2, coniugata con un farmaco immunoadiuvante, che stimola la risposta immunitaria contro le cellule che esprimono il recettore HER2,  denominato GLSI-100.

"L’accesso al vaccino GLSI-100 per il carcinoma mammario HER2 positivo in fase precoce –aggiunge la professoressa Gennari – è possibile solo attraverso la partecipazione allo studio FLAMINGO-01 rivolto alle pazienti che al termine della terapia pre-operatoria presentano ancora un residuo tumorale sul pezzo operatorio asportato o che presentano uno stadio iniziale più avanzato".

Lo studio FLAMINGO-01 coinvolge diversi centri in tutto il mondo con l’obiettivo di personalizzare il trattamento post-operatorio al termine delle terapie standard nelle pazienti a più alto rischio di recidiva. La terapia oggetto di studio prevede la somministrazione di un vaccino con l’obiettivo di potenziare l’efficacia del trattamento adiuvante.

"Questo studio di Fase III coinvolge centri clinici internazionali – conclude la professoressa Gennari – e ha l’obiettivo di dimostrare l’efficacia del trattamento nel ridurre il rischio di recidiva e aumentare la sopravvivenza, sulla base dei promettenti risultati già ottenuti in studi precedenti. L’introduzione di questo nuovo tipo di terapia potrebbe rappresentare una svolta nella lotta contro il carcinoma mammario HER2-positivo, specialmente in pazienti ad alto rischio che hanno completato il ciclo di terapie standard".

Per maggiori informazioni e per chiedere di aderire al programma di ricerca, contattare l’ufficio Studi Clinici della SCDU Oncologia dell’AOU Maggiore della Carità di Novara.

comunicato stampa

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