Un nuovo caso di Peste suina africana è stato riscontrato in un allevamento di maiali in territorio piemontese e questa volta è stato localizzato nel comune di Novara.
L’azienda agricola nella quale è stato riscontrato il nuovo focolaio si trova nel territorio del capoluogo, nella frazione di Olengo, a meno di 5 chilometri a sud est dell’abitato di Novara sulla direttrice verso Mortara e la Lomellina. L’allevamento è di proprietà dell’azienda agricola Vittorio Taveggia, ed ha sede nella Cascina Santa Maria.
La scoperta del nuovo focolaio ha portato all’abbattimento di 3700 maiali. In queste ore sono ancora in corso le procedure di sanificazione dell’allevamento.
L’azienda ha iniziato l’attività come allevamento intensivo, secondo quanto si apprende dagli archivi della Provincia di Novara, dal 2013, quando è stata rilasciata la prima autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio con oltre 2000 capi da produzione, cioè di peso superiore ai 30 chilogrammi.
Nel 2018 l’azienda era stata oggetto di una diffida da parte della Provincia, per una serie di inottemperanze ad obblighi previsti dall’autorizzazione ambientale: si andava dal mancato monitoraggio delle emissioni di metano e ammoniaca dai liquami, del controllo dei rifiuti prodotti e dei piezometri posti a monte e a valle del vascone di stoccaggio, dalle carenze sui monitoraggi di combustibile, consumi di mangimi e siero di latte e idrici.
L’azienda aveva poi dato seguito alle prescrizioni. L’autorizzazione ambientale risulta essere stata rinnovata nel 2020.
Con il caso di Olengo salgono a quattro le aziende suinicole novaresi colpite dalla PSA, dopo i due casi a Trecate e quello di Vinzaglio.
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