Attualità - 06 agosto 2024, 09:30

L'Università del Piemonte Orientale partecipa a un progetto per sviluppare riso più resistente al clima

Upo coinvolta in un'équipe di ricerca internazionale per creare varietà di riso sostenibili e adattabili ai cambiamenti climatici

L'Università del Piemonte Orientale partecipa a un progetto per sviluppare riso più resistente al clima

L'Università del Piemonte Orientale, assieme alla Scuola Superiore Sant'Anna (Sssup), all'Università di Firenze, all’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Cmr di Napoli (Ibbbr/Cnr) e all'Università degli Studi di Milano, partecipa al progetto Prin2022 (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) "Ris8Exploiting tailored plant genotype x microbiome interaction toward sustainable increase of rice productivity and resilience to climate change".

Coordinato dal professor Alessio Mengoni, associato di Genetica presso Unifi, l'iniziativa punta a dare una risposta da parte della genetica alla sfida posta in essere dall'aumento della popolazione mondiale e dal cambiamento climatico. L'agricoltura deve essere molto efficiente per poter reagire in modo adeguato a queste sfide e il progetto Ris8 si pone l'obiettivo di identificare delle risorse genetiche del riso che possano agire con microrganismi benefici: la sostenibilità della produzione agroalimentare passa infatti anche da complesse relazioni tra piante e microorganismi, dunque lo studio punta a migliorare la crescita di varietà di riso anche in condizioni ambientali estreme. Studiando le varietà di riso italiane in modo da identificare geni chiave e microorganismi cruciali, il team di ricerca punta a individuare le migliori combinazioni pianta-microrganismo che possano permettere di coltivare il riso in maniera più sostenibile e soprattutto tollerante ai cambiamenti climatici. 

Il team di ricerca del progetto Ris8, oltre che dal già citato professor Alessio Mengoni, è costituito dal professor Giampiero Valè, associato di Genetica presso il Dipartimento per lo Sviluppo sostenibile e la Transizione ecologica UPO, la professoressa Chiara Pucciariello, associata di Fisiologia vegetale presso Sssup, la dottoressa Carmen Bianco e il dottor Roberto Defez, dall'Ibbr/Cnr e la professoressa Vittoria Brambilla, associata di Botanica generale presso UniMi.

«In particolare – ha dichiarato il professor Valè –, il team di Upo (Giampiero Valè, Erica Mica e Flavia Fiumara) utilizza varietà di riso coltivato (Oryza sativa) e accessioni del suo progenitore selvatico (Oryza rufipogon) che presentano diversa attitudine ad associarsi con microrganismi radicali endofitici promotori della crescita. Sfruttando queste differenze e applicando approcci di genetica molecolare, il gruppo, in collaborazione con i partner di Ris8, si propone di identificare linee di riso che attraggono un numero maggiore di microrganismi benefici nelle loro radici e regioni cromosomiche che conferiscono questa caratteristica positiva. Il raggiungimento di tali obiettivi consentirà, nel prossimo futuro, di trasferire queste caratteristiche a varietà recenti e tradizionali di pregio che ne sono sprovviste e quindi di aumentare la sostenibilità della loro coltivazione».

comunicato stampa Upo

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