Una risposta al Pd, ma soprattutto il tentativo di dare una spiegazione credibile dell’allontanamento di Raffaele Lanzo e della sua sostituzione con Maria Cristina Stangalini. Una conferenza stampa a sorpresa quella convocata oggi a mezzogiorno dal sindaco Alessandro Canelli (accompagnato dai capigruppo di maggioranza Crivelli, Picozzi, Ragno e Gaglardi) per dare la sua lettura dei veleni che stanno scorrendo a fiumi dopo le sue scelte relative al rimpasto di giunta.
Canelli dopo aver stigmatizzato come “beghe da cortile” le polemiche e liquidato con una battuta il comunicato del gruppo consiliare Dem (“sgarbato, eccessivo, ipocrita e pretestuoso: non toccano palla da otto anni, lo definirei un fallo di frustrazione”) replica ampiamente solo su quella che evidentemente è la questione che più gli sta a cuore. E che si può riassumere così: su Lanzo ho deciso in piena autonomia, sulla base certamente di questioni politiche, ma soprattutto di una valutazione non positiva sull’operato dell’assessore.
Una sottolineatura, quest’ultima, finora inedita. “Da parte degli organi del partito – ha spiegato – è stato valutato che ci fosse da parte di Lanzo uno scollamento con la base, una mancata condivisione, una mancata partecipazione: era un po’ considerato un corpo estraneo”. Su piano operativo, invece, Canelli parla di “progetti in corso che sono rimasti un po' appesi: Mi aspettavo che si andasse un po’oltre l’ordinario, invece…”. “E su alcune problematiche spinose – aggiunge – penso in particolare a quella dei parcheggi per l’ospedale, alla fine ho dovuto occuparmene io !".
Guardando agli altri cambiamenti attuati, invece, Canelli si è detto “contento come una Pasqua” per il ritorno in giunta di Elisabetta Franzoni, e quanto all’’indicazione del vicesindaco nella persona di Ivan Degrandis “è stata fatta unanimemente da FdI, e io non metto becco”.
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