Attualità - 11 luglio 2024, 19:30

Acqua Novara e Vco lancia un piano da 565 milioni di euro per il servizio idrico: obiettivo sostenibilità e adattamento climatico fino al 2036

Il presidente Terzoli e l'AD Barbone illustrano le iniziative in un evento con stakeholder locali

Nella foto da sinistra Daniele Barbone, Francesco Corvaro e Emanuele Terzoli

Nella foto da sinistra Daniele Barbone, Francesco Corvaro e Emanuele Terzoli

Un piano di investimenti di 565 milioni di euro in dodici anni, per adeguare il servizio idrico alle mutate condizioni ambientale . “Un piano sfidante” lo ha definito il presidente Emanuele Terzoli  introducendo i lavori dell’evento organizzato da Acqua Novara e Vco per presentare il proprio piano integrato di investimenti e sostenibilità che disegna il percorso dell’azienda fino al 2036.

Davanti ad un pubblico formato per la maggior parte da stakeholder del territorio, a cominciare dagli amministratori (sono intervenuti il sindaco di Novara Alessandro Canelli, l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati e la consigliera delegata all’ambiente della Provincia di Novara Rosa Maria Monfrinoli) il pomeriggio è stato introdotto da un interessante intervento di Francesco Corvaro, inviato speciale del governo per il clima, che ha trattato la questione del cambiamento climatico in una scala globale, affermando anzitutto che il climate change non è di là da venire, ma è già in atto.  Nel merito del piano strategico di Acqua Novara e Vco, Daniele Barbone, amministratore delegato della società ha spiegato che per affrontare il tema dell'adattamento al cambiamento climatico il presupposto sul quale l’azienda si sta muovendo “è quello di agire su più fronti. Il primo è senza dubbio salvaguardare la risorsa e quindi ridurre drasticamente le perdite: abbiamo un piano di abbattimento delle perdite di oltre 10 punti percentuali nei prossimi 10 anni per scendere sotto il 30 per cento sul nostro territorio. Ricordiamo che noi partiamo dal 44% con comuni, soprattutto nella zona Montana che hanno acquedotti molto vecchi che perdono oltre il 50-60 per cento della risorsa. Il secondo fronte è quello di garantire investimenti molto significativi, e poi ancora la diversificazione delle fonti; per i comuni del bacino del Cusio, avvieremo un'attività che riguarda l'utilizzo delle acque del lago anche per la produzione idropotabile, cosa mai fatta prima. Sul lato invece del versante del Lago Maggiore abbiamo già avviato l'intervento per l’approvvigionamento idrico tramite il Lago nella città di Verbania. Altro fronte è quello della interconnessione degli acquedotti per renderli molto più resistenti, agganciando l'uno all'altro e mettendo i comuni nella condizione salvaguardia, quando ci sono difficoltà. Accanto a questo, serbatoi, mini stoccaggi e mini invasi. Queste iniziative – ha concluso Barbone - rappresentano il 48% del totale degli investimenti. Ormai si lavora nella frontiera di utilizzare non solo sostituzioni, ma anche digitalizzazione, sistemi intelligenti, ottimizzazione delle pressioni e sistemi Smart sull'utenza. Abbiamo già avviato 12 comuni con fondi Pnrr tra cui la città di Novara, ma adesso acceleriamo molto per far sì che anche gli altri comuni abbiano una progettualità analoga”.

ECV

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