Politica - 24 giugno 2024, 12:04

Il Partito Comunista chiede l'intervento sulla linea ferroviaria Novara - Varallo Sesia

Il Partito Comunista chiede l'intervento sulla linea ferroviaria Novara - Varallo Sesia

Il Partito Comunista Italiano (PCI) è intervenuto con forza sulla questione della riapertura della linea ferroviaria Novara-Varallo Sesia, denunciando quella che considera una farsa elettorale. Secondo il PCI, la memoria collettiva è labile e la propaganda politica ha trasformato la riapertura della linea ferroviaria in uno strumento di facciata, privo di sostanza e concretezza.

I rappresentanti del PCI ricordano con fermezza i loro interventi nel consiglio provinciale di Novara, dove avevano sollevato gravi dubbi sulle motivazioni della chiusura della linea. In particolare, la consigliera Lidia Brisca Menapace aveva denunciato il "vergognoso inganno" relativo alle presenze sui treni, manipolate per giustificare la chiusura. Oggi, mentre si annunciano studi e verifiche sulle coincidenze, il PCI si chiede dove fossero quei politici che ora si ergono a difensori della ferrovia.

Il PCI critica duramente sindaci ed esponenti politici locali, accusandoli di aver tradito la causa del trasporto pubblico. Molti di questi politici, sostiene il PCI, facevano parte dei partiti che hanno deciso di abbandonare il servizio ferroviario a favore del trasporto su gomma. Il PCI denuncia che chi si è esposto lo ha fatto solo a scopo elettorale, senza un vero impegno per la causa.

Nell'era dei treni a levitazione magnetica, il PCI lamenta la mancanza di investimenti seri per il rinnovamento della linea Novara-Varallo Sesia. Il progresso, afferma il partito, passa attraverso una pianificazione lungimirante che preveda investimenti statali per l'ammodernamento delle infrastrutture. Lasciare il peso di questi investimenti ai cittadini è, secondo il PCI, un grave errore.

Il PCI respinge l'uso di dati obsoleti per giustificare i costi di gestione della linea. Le tabelle sui passeggeri di dieci anni fa, sottolinea il partito, non riflettono le necessità attuali di studenti e lavoratori. Il PCI auspica non solo la riapertura della linea ferroviaria, ma anche un forte investimento per rendere il servizio praticabile e sostenibile a costi contenuti.

Il rischio, avverte il PCI, è di tornare a soluzioni inefficaci e obsolete, come i treni a vapore che trasportano turisti una volta all'anno. La Valsesia, infatti, è attualmente isolata nei giorni festivi e domenicali, senza trasporti pubblici adeguati. I mezzi di trasporto attuali sono obsoleti e costretti a viaggiare su strade trafficate e spesso impraticabili.

Infine, il PCI evidenzia i costi aggiuntivi che gravano sugli utenti del trasporto su gomma, soprattutto per chi si muove con bagagli ingombranti. Questi costi, che non esistono nel trasporto ferroviario, penalizzano ulteriormente gli utenti e rendono difficile il mantenimento dei prezzi anche per i gestori del servizio.

 

a.f.

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