Attualità - 21 aprile 2025, 14:01

Anche dal mondo politico novarese non sono mancati i commenti e le reazioni alla morte di Papa Francesco

Il sindaco di Novara e presidente della Fondazione Ifel, Alessandro Canelli ha scritto sul suo profilo social che "i suoi gesti e le sue parole piene di umiltà, di attenzione e dolore per un’umanità che negli ultimi anni sta affrontando drammatiche sfide, rimarranno sempre impresse nella nostra mente, nei nostri ricordi e nel nostro cuore. Oggi perdiamo una guida spirituale senza eguali. Riposa in pace, Papa Francesco, e grazie per tutto quello che hai saputo dare a questo mondo" 

Anche il segretario regionale del Partito Democratico Domenico Rossi ha affidato al suo profilo FB il commento. “Papa Francesco – ha scritto Rossi -  è morto, ma restano vivi i suoi insegnamenti a partire dalle encicliche “Laudato si” e “Fratelli Tutti”, profetiche allora e profondamente attuali oggi con il richiamo alla crisi ecologica (che è ambientale e sociale insieme) e alla fratellanza universale come fondamento della pace e della vita comune. Così come resta viva la sua testimonianza di un magistero interpretato sempre al servizio degli ultimi e degli esclusi, come ha dimostrato ancora negli ultimi giorni di vita, scegliendo di andare proprio in carcere nonostante la malattia e la sofferenza. Che tutto questo non resti inascoltato e sappia parlare al cuore e alla mente di ciascuno di noi e, in maniera particolare, a chi oggi ricopre ruoli di potere e responsabilità”.

Il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti, citando un brano dell’omelia di Pasqua del papa, ha espresso  “un pensiero di cordoglio ricordando con affetto e riconoscenza quanto, nel segno del Vangelo, ha fatto per la società e per gli uomini di tutto il mondo”.

"La morte di Papa Francesco segna una grande e dolorosa perdita per il mondo intero. Con il suo esempio di fede, ha incarnato il messaggio del Vangelo in modo tangibile, portando speranza e compassione a chi ne aveva più bisogno. La sua vita è stata un cammino di incontro, di ascolto e di fraternità, sempre in prima linea per promuovere giustizia, solidarietà e il bene comune. Indimenticabile è stata la sua visita a Palazzo Madama, il 24 settembre 2023, quando per la prima volta nella storia della Repubblica un Pontefice ha varcato la soglia del Senato. In occasione della camera ardente per il Presidente emerito della Repubblica, senatore di diritto e a vita Giorgio Napolitano, Papa Francesco fu accolto dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa". Lo dichiara il Questore del Senato della Repubblica, Gaetano Nastri. "Prima di lasciare Palazzo Madama, lasciò una testimonianza scritta, discreta ma intensa, che ha reso ancora più profondo il significato di quel gesto. Quell’ingresso silenzioso ma carico di simboli ha rappresentato un momento storico, in cui spiritualità e istituzioni si sono incontrate nel segno del rispetto e della memoria. Un gesto che ha unito la dimensione religiosa e quella civile del Paese, lasciando un segno indelebile nella storia del Senato. Il suo esempio resterà impresso nel tempo come segno vivo di un pontificato che ha saputo parlare al cuore dell’umanità”, aggiunge Nastri.

ECV