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Economia | 16 aprile 2025, 09:30

Industria di Novara e Vercelli: segnali di ripresa, ma l’incertezza resta

Previsioni congiunturali del 2° trimestre 2025: migliorano le aspettative su produzione e ordini, ma il quadro rimane fragile

Nella foto da sinistra Gianni Filippa e Carlo Mezzano

Nella foto da sinistra Gianni Filippa e Carlo Mezzano

Migliorano le prospettive per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre aprile-giugno 2025 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a 2,5 punti (rispetto ai precedenti -6,6) nel Novarese e a -4,8 punti (rispetto ai precedenti -28,9) in provincia di Vercelli, con una media regionale che sale da -4,6 a 4,4 punti. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri risalgono, rispettivamente, da -7,4 a 5,7 e -6,7 a 2,9 punti in provincia di Novara, da -25,6 a -7,2 e da -17,8 a -9,5 punti in provincia di Vercelli (a fronte di una media piemontese che passa, rispettivamente, da -6 a 2,9 e da -9 a -3,6 punti).

"Il miglioramento degli indicatori – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippaconferma la resilienza del nostro sistema manifatturiero; ma la fase di incertezza, acuita dalle imposizioni dei dazi Usa e da un’instabilità a livello geopolitico ancora lontana da soluzioni accettabili, non può considerarsi superata. La cautela è d’obbligo, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni di vari settori, e confidiamo che il lavoro della diplomazia riesca a portare un maggiore equilibrio".

A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni sale da 1,7 a 10,7 punti in provincia di Novara e da -6,7 punti a zero in provincia di Vercelli (da 2,4 a 7 punti la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione rimane stabile al 7,6% nel Novarese e scende dal 21,6% al 13,6% in provincia di Vercelli, con una media piemontese in calo dal 13,7% al 10,5%.

"Lo scostamento tra domanda e offerta di manodopera specializzata – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano rimane il maggiore problema per le imprese; iniziano però a vedersi i primi risultati del forte impegno profuso in questi anni per ridurre il mismatch attraverso l’istituzione di Academy professionalizzanti e percorsi scolastici e formativi sempre più orientati alle esigenze del sistema produttivo".

Le previsioni di investimenti gli investimenti “significativi” aumentano dal 29,1% al 35,3% nel Novarese, dal 25% al 29,1% in provincia di Vercelli e dal 23,6% al 25,1% in Piemonte. Quelli “sostitutivi” scendono in entrambe le province: dal 50,4% al 37,8% in quella di Novara e dal 45,5% al 36,7% in quella di Vercelli, con la media regionale in calo dal 49,8% al 46,2%.

La percentuale di aziende che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti scende dal 21,8% al 19,8% in provincia di Novara, dal 19,5% al 15,2% in quella di Vercelli e al 25,7% al 25,4% a in Piemonte.

I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, registrano, rispetto al trimestre precedente, un miglioramento delle previsioni di produzione e di ordini in tutti i settori.

Dichiarazione del presidente di Confindustria Piemonte

"I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 – commenta il presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalbertosorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore delle attese per l’economia piemontese. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto dopo mesi di annunci sui dazi che espongono a notevoli rischi il nostro export. L’andamento che registriamo dalle risposte che compongono questa indagine conferma, invece, la resilienza del nostro sistema produttivo, capace di adattarsi rapidamente a scenari altamente complessi grazie alla forza delle filiere, alla qualità del “Made in” e alla capacità di presidiare mercati strategici a livello globale. Si tratta di un segnale importante, che va colto per continuare a investire, innovare e rafforzare la competitività per trasformare questa ripresa in crescita strutturale".

comunicato stampa

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