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Attualità | 12 aprile 2025, 19:00

San Maurizio d’Opaglio, buoni fruttiferi prescritti: poste condannata a rimborsare 31.500 euro

Federconsumatori: "Precedente fondamentale per migliaia di risparmiatori"

San Maurizio d’Opaglio, buoni fruttiferi prescritti: poste condannata a rimborsare 31.500 euro

Il Tribunale di Novara, lo scorso 1 aprile, ha condannato Poste Italiane a rimborsare la somma di 31.500 euro per Buoni fruttiferi emessi nel 2001 dagli Uffici di San Maurizio d’Opaglio, e caduti in prescrizione nel 2018.

Un problematica nazionale

La nota vicenda di questi Buoni risale al 2001 quando Poste li ha collocati generando nei consumatori la convinzione che avessero tutti durata di 20 anni, quando invece molti avevano una durata inferiore (7, 6, 5 anni, addirittura 18 mesi), e i sottoscrittori che li hanno messi all’incasso dopo il 2018 hanno perso il denaro investito e gli interessi maturati per effetto della prescrizione.

La questione è molto controversa e riguarda tutto il territorio Nazionale. L’Antitrust ha sanzionato Poste con una multa di 1,4 milioni di euro, stimando che in Italia gli investitori ad aver perso il proprio capitale siano più di 1,5 milioni. Federconsumatori Piemonte è stata fra le prime a scoprire il problema, partecipando nell’aprile 2021 alla trasmissione Mi Manda Rai Tre, e creando la “tabella delle prescrizioni” diffusa da molte testate giornalistiche in tutta Italia per informare i sottoscrittori del pericolo prescrizione. Nel solo VCO i risparmiatori coinvolti sono migliaia con investimenti che variano da 250 a 43.000 euro. Nel Novarese il numero è notevolmente maggiore.

La vicenda

I Buoni, appartenenti alla Serie AA2 “a termine” del valore di 22.500 euro, nel luglio 2001 erano stati emessi dagli Uffici Postali di San Maurizio d’Opaglio in favore di V.G., anni 55 di Borgomanero, con la rassicurazione che fossero ventennali, cioè interessi che sarebbero maturati fino al 2021 e prescrizione nel 2031. In verità avevano solo 7 anni di durata. Le eredi di V.G., moglie e figlie, nel 2022 si sono viste rifiutare dagli uffici Postali di San Maurizio la liquidazione per effetto della prescrizione. Poste, anche dopo il Reclamo, non ha voluto rimborsare i Buoni, costringendo le eredi a richiedere l’intervento della giustizia a tutela dei propri diritti.

Il Tribunale di Novara, cambiando il proprio orientamento in materia di Buoni fruttiferi, per la prima volta ha dato ragione ai consumatori. La sentenza assume un’importanza fondamentale, soprattutto in ambito Regionale, in quanto il Giudice ha accertato che Poste non ha assolto ai propri obblighi informativi non avendo consegnato la documentazione prevista per legge, e ritenendola dunque responsabile della prescrizione maturata a danno dei consumatori. Le eredi, residenti a Borgomanero e San Maurizio d’Opaglio, per effetto della Sentenza, riscuoteranno 31.500 euro, oltre la condanna per Poste alle spese legali del procedimento.

Altre recenti sentenze

Sono in corso altri procedimenti a tutela dei consumatori, e si attendono ulteriori sentenze dai Tribunali Piemontesi. Nell’ottobre scorso il Giudice di Pace di Verbania, grazie al lavoro dei nostri legali, aveva già condannato Poste a risarcire una sottoscrittrice di Premeno per il valore di 1.000 euro per un buono con durata “a 18 mesi” emesso nel 2008. Nel mentre ci è pervenuta notizia che il Tribunale di Ivrea il 27 marzo ha riconosciuto un rimborso di 25.000 euro per Buoni “a termine Serie AA2” emessi nel 2001.

Si invitano i cittadini a verificare i Buoni in loro possesso (data di emissione e numero di Serie), e di rivolgersi ai nostri sportelli di Villa Olimpia a Verbania, Via Mazzini 19, preferibilmente il martedì pomeriggio (Tel. 335.1051111 - verbania@federconsumatoripiemonte.it) per ogni eventuale informazione.

Per i residenti della Provincia di Novara è possibile rivolgersi alla Sede Novarese di Federconsumatori.

comunicato stampa a.f.

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