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Attualità | 07 aprile 2025, 17:20

Come stanno i pesci del lago Maggiore? Molto male l'alborella, in pericolo persico e lavarello. La minaccia del pesce siluro e dei cormorani

Si è svolto a Ispra un incontro pubblico tenuto dal dottor Pietro Volta, ricercatore dell'Irsa Cnr di Pallanza, sul presente e sul futuro dell'ittiofauna del Verbano

Le immagini del convegno sui pesci del Lago Maggiore che si è svolto a Ispra

Le immagini del convegno sui pesci del Lago Maggiore che si è svolto a Ispra

La situazione della fauna ittica del Lago Maggiore è stata al centro dell'incontro pubblico organizzato ad Ispra dal Jrc Garden Club e che ha visto la partecipazione nelle vesti di relatore del dottor Pietro Volta, ricercato dell'Irsa Cnr di Pallanza e di un numeroso e attento pubblico.

L'esperto ha illustrato i cambiamenti degli ultimi 150 anno dell'ittiofauna del Verbano, tra cambiamento climatico, inquinamento e presenza invasiva di specie aliene. Durante l’incontro il dottor Volta ha parlato della storia dei pesci presenti nel lago,  con un particolare focus sulle specie che per molteplici problematiche sono scomparsi o in via di estinzione come ad esempio le alborelle, che è sempre stato un pesce caratteristico del Maggiore. 

La presenza di nuove specie come la cerina, che è un fortissimo divoratore di uova e del siluro sta cambiando l'ittiofauna lacustre.  Il pesce siluro è il maggior protagonista di questo cambiamento: fortissimo predatore arriva a superare i due metri di lunghezza  e i cento chili di peso, cibandosi al giorno del 2% del proprio peso.  Per la sua alimentazione quotidiana si nutre di pesci come lavarello, coregoni, lucci e persici che sono stati per anni i protagonisti incontrastati delle acque del Verbano. 

A sconvolgere l'ittiofauna sono anche i cormorani che sono aumentati negli ultimi anni in maniera smisurata. Il cormorano come ha spiegato il relatore mangia circa 500 grammi di pesce al giorno  e contribuisce notevolmente e alla perdita del pescato. Per il pesce siluro si stanno facendo alcuni esperimenti  con l'obiettivo di gestirne il grandissimo aumento, anche perché la fertilità di questa specie è molto elevata: esso depone in media oltre 20 mila uova  e pertanto insieme al cormorano sta diventando un serio problema per l'ittiofauna autoctona.

Se si vogliono salvare i pesci del lago Maggiore e preservarne l'ecosistema occorre affrontare questi problemi, prima di tutto con un confronto serio tra istituzioni, pescatori e scienziati per iniziare a trovare delle non semplici ma necessarie contromisure. All'incontro ha partecipato anche l'amministrazione comunale di Ispra con il sindaco Rosalino Di Spirito che ha sottolineato l'importanza del lago per il territorio. 

Claudio Ferretti

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