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Novara | 16 marzo 2025, 09:00

"Solo parole? Stereotipi di genere e narrazione al femminile"

Mercoledì 2 aprile, presso la Parrocchia del Sacro Cuore, si terrà un incontro con la dottoressa Claudia Bianchi, per riflettere sull'importanza del linguaggio nel perpetuare stereotipi di genere e la rappresentazione del femminile nella società

"Solo parole? Stereotipi di genere e narrazione al femminile"

Mercoledì 2 aprile alle ore 21 presso la Sala conferenze (salone del sottochiesa) della Parrocchia del Sacro Cuore, la dottoressa Claudia Bianchi, professoressa ordinaria alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, docente di Pragmatica del linguaggio, Comunicazione e cognizione e Gender Studies, terrà un incontro dal titolo Sono solo parole? Stereotipi di genere e luoghi comuni della narrazione al femminile.

“Chi dice donna dice danno”. “Mogli e buoi dei paesi tuoi”. “Bacco tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere”. “Donne al volante pericolo costante”… Sono solo alcune pillole di “saggezza popolare” che compongono una narrazione al femminile a cui ormai non facciamo quasi più caso. Parole da sempre usate per rappresentare le donne, nel linguaggio comune ma anche in quello più colto, infarcite di stereotipi ben poco edificanti che resistono ancora oggi in tutti gli ambiti della società. Anche se le parole usate sono diverse, in un mix di politicamente corretto e bonario paternalismo, ironica condiscendenza e un’aggressività verbale che troppo spesso si trasforma in una violenza agita. Eppure, ormai siamo così assuefatti da non accorgercene più. La “solita musica”, insomma. Oggi veicolata anche da canzoni che fanno da colonna sonora alla quotidianità dei nostri ragazzi, le cui espressioni sono entrate nel comune parlare (e sentire) di molti adolescenti, in una superficiale noncuranza dei reali significati dei termini usati che va di pari passo con una raffigurazione del femminile (ma anche del maschile, a ben guardare) sempre più preoccupante. Perché non è vero che verba volant. Tutt’altro. Le parole contano. Rappresentano. Soprattutto restano. E dopo un po’ ci abituiamo a loro, al punto che nemmeno offendono più. Anche se dovrebbero.

 «Il linguaggio sembra essere sempre più caratterizzato da forme esplicite o velate di aggressività e addirittura violenza. Vediamo inoltre quotidianamente come le parole appaiano “svuotate” e possano essere negate, cambiate, risignificate con grande facilità e leggerezza. Termini del gergo giovanile veicolano rappresentazioni del femminile che interpellano e, penso, inquietano il mondo adulto, anche a fronte delle manifestazioni purtroppo tragiche e troppo frequenti della violenza sulle donne. Abbiamo deciso di approfondire questi temi con l’equipe che si occupa di questioni educative e culturali. Per questo abbiamo contattato la professoressa Claudia Bianchi che si è resa gentilmente disponibile. La sua competenza in merito ci potrà aiutare a comprendere meglio quali rappresentazioni della donna, stereotipi di genere e luoghi comuni vengano veicolati dal linguaggio e la portata che essi hanno nella vita di tutti noi e della nostra società», dice don Tiziano Righetto, parroco del Sacro Cuore e promotore della serata insieme all’Equipe cultura educazione della parrocchia.

Con l’aiuto della professoressa Claudia Bianchi, quindi, il prossimo 2 aprile alle ore 21 presso la Sala conferenze (salone del sottochiesa) della Parrocchia del Sacro Cuore, in piazza Sacro Cuore, 7, si proverà a partire proprio da qui, dalle parole usate quotidianamente quando il soggetto è una donna, per iniziare a riflettere sul loro senso reale e iniziare a costruire insieme una nuova grammatica del femminile.

Files:
 locandina sono solo parole (1.9 MB)

comunicato stampa

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