Economia - 06 marzo 2025, 08:00

Calano le vendite al dettaglio, Confcommercio: "Troppa incertezza sul futuro"

"Senza consumi non ci può essere crescita, è necessario che gli aumenti occupazionali e reddituali si traducano in domanda"

Il 2025 si è aperto all’insegna di un calo dei volumi acquistati sia nel confronto con il mese precedente che su base annua. È quanto osservato dall’ufficio studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi sulle vendite al dettaglio di gennaio. La debolezza della domanda coinvolge quasi tutte le merceologie e le tipologie distributive. Il contenuto aumento registrato dall’abbigliamento è un segnale promettente per l’andamento dei saldi, insufficiente, però, per determinare un’inversione di tendenza al ridimensionamento della domanda in atto da tempo. Solo per alcuni segmenti della grande distribuzione le vendite, al netto della componente relativa al prezzo, mostrano qualche segno di crescita.

In sostanza, si conferma, ancora una volta, la contraddizione tra i vari indicatori congiunturali, segno che la direzione di marcia dell’economia è incerta proprio perché è piuttosto nebulosa la percezione di famiglie e imprese sul futuro a breve e medio termine. Come hanno confermato i dati degli ultimi anni, senza consumi non ci può essere crescita, soprattutto in un momento di forte incertezza per gli scambi internazionali, ed è quanto mai necessario che gli aumenti occupazionali e reddituali delle famiglie comincino a tradursi in domanda. Un impulso potrebbe derivare dalla riconsiderazione di proseguire nella riduzione delle aliquote tributarie per il ceto produttivo, una prospettiva un po’ marginalizzata nel dibattito mediatico degli ultimi mesi. Ciò avrebbe tanto più senso visto che i riscontri ufficiali indicano un marcato incremento della pressione fiscale nel 2024.

Comunicato Stampa - l.b.