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Attualità | 24 febbraio 2025, 17:00

Le comunità di Vogogna e Galliate ricordano il capitano Murciano: "Abbiamo l'obbligo morale della memoria"

Ieri la cerimonia di commemorazione dell'illustre concittadino, partito dal novarese nel 1944 per combattere in Ossola

Le comunità di Vogogna e Galliate ricordano il capitano Murciano: "Abbiamo l'obbligo morale della memoria"

Nella mattinata di domenica 23 febbraio la comunità di Vogogna, insieme a quella di Galliate e su iniziativa della cooperativa Verde Azzurra “Remo Rabellotti”, ha reso omaggio al capitano Emilio Murciano. Presenti alla cerimonia i sindaci di Vogogna e Galliate, Fausto Dotta e Alberto Cantoni, il presidente della cooperativa Italo Fonio, il presidente dell’istituto storico della Resistenza Paolo Cattaneo e i familiari del capitano Murciano.

“Come il comune di Galliate, anche la comunità vogognese ha recentemente ricordato la ricorrenza dell'80° anniversario della morte di un nostro concittadino, il partigiano Gaudenzio Pratini, tra le vittime del massacro della funivia di Goglio impegnati a seguire la ritirata al Devero della Compagnia Valdossola, capeggiata dal capitano Superti”, le parole del sindaco Dotta. “Ricordiamo il capitano Emilio Murciano, medaglia d'argento al valore militare che alla stazione ferroviaria di Vogogna, alla testa dei suoi uomini, venne gravemente ferito durante l'azione di un attacco ad un treno blindato, e morì successivamente all'ospedale di Domodossola”.

Il capitano Murciano, insieme ad altri ragazzi, nella primavera del 1944, partendo da Galliate, non ha esitato a raggiungere i monti della Val D'Ossola (sua terra natia, in quanto nato a Druogno) per combattere in prima linea, in tutta la piana della bassa Ossola e del Cusio, l'azione delle truppe naziste, unendosi alle formazioni garibaldine della Decima Rocco prima e successivamente al comando del Battaglione Comoli.

“Essere a Vogogna a ricordare Emilio Murciano – prosegue il sindaco vogognese - ci deve fare sentire orgogliosamente parte della Repubblica dell’Ossola e dello spirito che la accompagnò. Dobbiamo ricordare con fierezza come questo territorio fu il primo fra tutti a liberarsi dal gioco nazifascista, e rendere viva la memoria della lotta partigiana, e delle persone che con grande coraggio sacrificarono la propria ​vita per difendere la Repubblica dell’Ossola e gli ideali di libertà che rappresentava nell’ottobre 1944. Quindi oggi dobbiamo sentire l’obbligo morale di ricordare. E ricordare soprattutto alle nuove generazioni di quello che è stata la storia, di cosa ci racconta, e cosa ci insegna. Dobbiamo continuare a fare nostri – conclude Dotta - soprattutto nelle istituzioni, a 80 anni di distanza, i valori che contraddistinsero il movimento di liberazione e che sono alla base della nostra Costituzione, di cui la Repubblica dell’Ossola rappresentò il primo importantissimo laboratorio di idee”.

l.b.

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