Novara - 20 febbraio 2025, 19:00

Consulte di quartiere: sul voto agli stranieri la maggioranza rompe l’accordo unitario

Approvato il regolamento con i soli voti della maggioranza. La richiesta di cittadinanza italiana per l’elettorato attivo e passivo scatena la rottura

Sulle consulte di quartiere salta l’accordo unitario, l’opposizione lascia l’aula e il regolamento passa solo con i voti della maggioranza (anche se con qualche non irrilevante assenza e alcuni rientri nei ranghi dell’ultimo istante). A rompere l’armonia che negli anni aveva accompagnato i lavori della commissione affari istituzionali che ha elaborato il testo del regolamento, è stata la richiesta dei capigruppo di maggioranza di inserire un esplicito riferimento al requisito della cittadinanza italiana per l’esercizio del diritto di voto attivo e passivo per il ruolo di portavoce e viceportavoce.

Nella stesura originaria, finora condivisa, il diritto all’elettorato attivo e passivo era attribuito a tutti i residenti di età superiore ai 16 anni.

La proposta di modifica, presentata all’ultimo momento dal capogruppo della Lega Gaetano Picozzi, ha suscitato una forte reazione da parte delll’opposizione. “E’ un emendamento inaccettabile – ha detto il capogruppo di Pd Nicola Fonzo - perché non va nella direzione della partecipazione ed è antistorico”.

“Volete usare – ha aggiunto il consigliere Baroni di Insieme per Novara – la ragione della forza e non la forza della ragione”. Di “brutta pagina” ha parlato, sempre dai banchi del Pd, Milù Allegra, mentre Sara Paladini l’ha definita una “occasione persa”. Se il caporgruppo del M5S Mario Iacopino e il consigliere del Pd Rossano Pirovano hanno esortato a recuperare il dialogo e a trovare una mediazione, a chiudere tutte le porte sono stati prima il capogruppo di Forza Novara, Andrea Crivelli e poi lo stesso sindaco.

Crivelli ha sottolineato che nei lavori della commissione il tema del voto agli stranieri privi di cittadinanza non sia mai stato posto e che quindi si sia andati avanti con un fraintendimento. Per il sindaco il problema è che “è scontato il fatto che per queste consulte valgano le regole della Costituzione italiana. Nessuno pensava – ha aggiunto rivelando quello che probabilmente è il nocciolo tutto politico della questione – che si potesse estendere il diritto di voto a chi non è cittadino italiano. So che c’è un dibattito nazionale su questo argomento, ma io non voglio fare a Novara una sperimentazione su questo”.

Approvato con 17 voti della maggioranza l’emendamento, si è passati alla votazione della delibera nel suo complesso. E a questo punto l’opposizione ha dichiarato la propria volontà di non partecipare al voto. “Volevate fare la fase costituente, avete ottenuto l’Aventino. Il vostro è un atto di violenza inaccettabile”. “State buttando il bambino con l’acqua sporca – è la replica di Canelli – per motivi esclusivamente ideologici”.

Le consulte di quartiere, quindi, partono in un clima di tensione, che inevitabilmente ne condizionerà il destino.

ECV