La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) ha finanziato un progetto pilota della durata di un anno intitolato "In vitro evaluation of novel Store-Operated Calcium Entry negaTive mOdulator on immune cells of Patients with Multiple Sclerosis (STOP-MS)".
Si tratta di uno studio multicentrico che coinvolge il Centro Sclerosi Multipla dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria "Maggiore della Carità", guidato dalla responsabile dottoressa Domizia Vecchio, e il Laboratorio di Immunomica del Dipartimento di Scienze della salute dell’Università del Piemonte Orientale, coordinato dal dottor Giuseppe Cappellano, in collaborazione con lo spin-off di UPO ChemiCare Srl, una PMI innovativa, fondata nel 2016 dalla professoressa Tracey Pirali e dalla dottoressa Beatrice Riva e impegnata nello sviluppo di soluzioni terapeutiche per malattie legate ad alterazioni dello Store-Operated Ca2+- Entry (SOCE), come la distrofia muscolare di Duchenne (DMD), le miopatie da aggregati tubulari e alcune malattie autoimmuni, tra cui la Sclerosi Multipla
Il SOCE è un meccanismo cruciale per il mantenimento dell'omeostasi del Ca2+ intracellulare; studi recenti hanno evidenziato un'iperattivazione del SOCE e il coinvolgimento dell'asse Ca2+-calcineurina-NFAT nel contesto delle malattie autoimmuni. La molecola sviluppata da ChemiCare, CIC-39, ha già ottenuto la designazione di farmaco orfano per il trattamento della DMD da parte di EMA ed FDA e l’ambizione è quella di iniziare gli studi clinici di fase I nel 2026.
"STOP-MS intende caratterizzare i livelli citosolici di Ca2+, associati all’iperattivazione di SOCE, nei leucociti circolanti di pazienti affetti da Sclerosi Multipla Recidivante-Remittente (SM-RR), sia in fase di riacutizzazione sia in remissione», afferma la dottoressa Vecchio. «Al nostro reparto di Neurologia, afferiscono circa 300 pazienti con sclerosi multipla e da anni collaboriamo con il laboratorio di Immunomica del CAAD alla ricerca di meccanismi patogenetici, biomarcatori diagnostici e/o predittivi di risposta ai farmaci".
"Sono davvero felice di aver ricevuto questo finanziamento - afferma il dottor Cappellano - Comprendere i meccanismi alla base della sclerosi multipla e contribuire alla scoperta di nuovi target terapeutici è un tema a cui ho dedicato parte delle mie ricerche. Recentemente, grazie alla collaborazione con la professoressa Pirali e la dottoressa Di Martino nell’ambito del progetto INNDIANA (Spoke 5 NODES), abbiamo valutato con successo il ruolo modulante di CIC-39 in un modello preclinico di artrite reumatoide. CIC-39, oggetto di un brevetto UPO in licenza a ChemiCare, potrebbe giocare un ruolo terapeutico anche per pazienti affetti da SM".
"Sebbene lo stadio di sviluppo sia preclinico - prosegue la dottoressa Riva -, i nostri dati preliminari sono incoraggianti e mostrano una riduzione di specifiche popolazioni immunitarie coinvolte nella sclerosi multipla. Il supporto di FISM ci consentirà di approfondire lo studio degli effetti di CIC-39 sul sistema immunitario dei pazienti, in collaborazione con gli immunologi del CAAD. Siamo onorati di far parte di questa squadra, consideriamo la collaborazione pubblico-privato e il trasferimento tecnologico pilastri fondamentali della nostra azienda".
"Questo studio - conclude il dottor Cappellano – ha la prospettiva di un avanzamento significativo nella ricerca di nuove strategie terapeutiche per la SM, finalizzata al miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da queste malattie croniche e debilitanti. In futuro i modulatori negativi di SOCE potrebbero rivelarsi efficaci anche per altre malattie autoimmuni. Ringraziamo FISM per questo finanziamento di cui siamo estremamente onorati".