“La nuova riduzione dei tassi di riferimento da parte della Bce va certamente accolta con favore, ma un taglio di 50 punti base sarebbe stato preferibile”. Così Confcommercio in una nota sul taglio dei tassi deciso il 30 gennaio dalla Bce.
“Soprattutto per il nostro Paese – si legge nella nota - lo scarto tra tasso d’interesse benchmark e inflazione attuale o attesa è particolarmente pronunciato. I tassi reali in Italia sono ben più elevati che nel resto dell’area euro, scoraggiando la propensione al consumo e all’investimento. In combinazione con la stagnazione economica che affligge il nostro Paese da ormai almeno un semestre, la prosecuzione, anzi l’accelerazione, verso una politica monetaria meno restrittiva è di particolare importanza”.
“In questo senso, come evidenziato nei giorni scorsi dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli – prosegue Confcommercio - diventa cruciale una revisione della normativa europea di maggiore impatto sui temi creditizi. Negli ultimi anni si è data assoluta priorità alla solidità del sistema bancario, obiettivo condivisibile ma da gestire tenendo conto delle implicazioni sulla propensione al finanziamento dell’economia reale”.
“E in Italia il credito alle imprese con meno di 20 addetti è diminuito del 41,5% dal dicembre del 2011 e dell’8,5% negli ultimi 12 mesi. Per rafforzare la capacità di risposta del nostro Paese a questo problema complesso e plurifattoriale, Confcommercio ritiene occorra un approccio organico e strategico che rende opportuna la costituzione di un tavolo interistituzionale”.