Una convivenza sfociata in un incubo. Botte, insulti e minacce erano diventati per una trecatese di 53 anni una drammatica quotidianità fino all’intervento degli uomini della Polizia locale, che l’hanno sostenuta e protetta con delicatezza e grande umanità.
L’accertamento dei maltrattamenti ha fatto scattare per M.P., un cinquantaseienne residente in città, noto alle forze dell’ordine, l’arresto, avvenuto nella mattinata dello scorso 23 gennaio: l’autorità giudiziaria ne disporrà in queste ore la convalida e l’uomo dovrà rispondere dell’accusa di atti persecutori e violazione di domicilio ai danni della donna, amica di vecchia data che, per diverso tempo, lo aveva ospitato nella sua l’abitazione.
L’intervento degli operatori della Polizia locale è stato determinante per aiutare la vittima ad abbattere il muro fatto di paura e omertà che ha consentito alla donna di presentare formale denuncia.
"Da parte nostra - riferisce il comandante Pier Zanatto – c’erano già stati diversi interventi e contatti con la vittima, che però, per paura, non aveva mai avuto il coraggio di procedere con una denuncia: giovedì l’uomo è riuscito ad arrivare all’ingresso dell’abitazione, cercando di sfondare la porta e urlando parole minacciose. E’ stato allora che la donna, terrorizzata, ci ha chiamati".
Gli agenti sono immediatamente intervenuti, immobilizzando M.P. e raccogliendo "il drammatico racconto della donna, che si è finalmente aperta, ammettendo di essere vittima dell’uomo ormai da anni. Il nostro compito è stato quello di farla sentire compresa, oltre che al sicuro e protetta: solo in questa rassicurante condizione – rimarca il comandante – ha accettato di sporgere denuncia di quanto subito per tanto, troppo tempo".
A sostegno della vittima è stato immediatamente attivato il “codice rosso”, provvedimento che, dal 2019, rafforza le azioni di tutela di chi subisce violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Gli uomini del Comando di viale Cicogna hanno subito proceduto con l’arresto di M.P., trasferito a seguito di disposizione dell’autorità giudiziaria nell’abitazione di un familiare presso la quale è stata individuata la sede della misura cautelare degli arresti domiciliari.
"L’Amministrazione – commentano il sindaco Federico Binatti e l’assessore alla Sicurezza Alessandro Pasca – è orgogliosa della professionalità dimostrata in questa particolare circostanza dagli uomini del nostro Comando. Gli agenti non si sono semplicemente limitati al pronto intervento, che fa parte del lavoro che quotidianamente svolgono a favore dei Trecatesi, ma hanno saputo gestire al meglio la situazione sia sul piano della sicurezza, sia anche per quello che riguarda l’assistenza alla vittima, entrando empaticamente in relazione con una persona bisognosa di immediato aiuto, ma anche di comprensione e di ascolto".
Ringraziamento anche da parte del consigliere alle Pari opportunità Michela Cigolini. "Da tempo e attraverso numerose iniziative di sensibilizzazione – aggiunge insieme con il sindaco – stiamo operando per rendere sempre più solida la cultura di contrasto alla violenza nei confronti delle donne. La gestione da parte dei nostri agenti è la dimostrazione che nessuna donna, all’interno della nostra comunità, si deve sentire sola o frenata dalla paura: il sostegno non mancherà mai e siamo al lavoro per migliorare ulteriormente l’aspetto della prevenzione, dei servizi e quello di tutela delle vittime".