Territorio - 21 gennaio 2025, 09:00

L'ente di gestione aree protette Ticino e Lago Maggiore presenta “Natura partecipata”

L'Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore promuove “Natura Partecipata”, un progetto di riqualificazione ambientale rivolto a tutti i soggetti, pubblici e privati, desiderosi di contribuire economicamente, tramite donazioni, alla preservazione della biodiversità e degli ecosistemi.

Il progetto “Natura partecipata” permette di dare nuovi spazi all’ambiente e a chi lo vive, in un’ottica di rispetto e convivenza tra uomo e specie animali e vegetali nonché di lotta al cambiamento climatico. I fondi raccolti avranno lo scopo di acquisire aree cementificate, danneggiate, abbandonate o antropizzate all’interno delle province di afferenza dell’Ente (Biella, Novara, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola) e riqualificarle con interventi mirati.

“Natura partecipata” si snoda all’interno delle norme dalla Nature Restoration Law europea, la quale ha l’obiettivo di recuperare il 30% degli habitat terrestri e marini considerati in cattivo stato di conservazione entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050, in piena sintonia con il Green Deal europeo.

“Con questo progetto l'Ente – spiega la presidente, Erika Vallerasi pone l'importante obiettivo di agire efficacemente in risposta al depauperamento della qualità dei suoli, della perdita di biodiversità e della copertura forestale; soprattutto nella parte di territorio planiziale e in prossimità delle aree urbane. Obiettivi importanti che richiedono un impegno diffuso ed il nome del progetto ‘Natura partecipata’ vuole richiamare proprio questo aspetto. Una partecipazione di tutti alla tutela e alla riqualificazione ambientale.”

Fra le attività progettuali previste si evidenziano:

- l’individuazione di aree idonee per l’attuazione di interventi di rinaturalizzazione, per la creazione di nuove aree a bosco, aree umide, aree di brughiera, in idoneità con la zona territoriale individuata;

- riqualificazione di aree antropizzate con attività di risanamento e decementificazione;

- estensione copertura forestale tramite piantumazione con alberi autoctoni, con estensione di habitat per le specie che vi abitano, cattura della CO2, salvaguardia dei suoli e molti altri servizi ecosistemici;

- uso di piante che facilitano l’assorbimento di inquinanti (Ecosistema filtro);

- implementazione delle cosiddette “aree umide” (es. marcite), caratterizzate da una forte presenza d’acqua, con vantaggi per gli agricoltori (disponibilità di fieno per il bestiame in ogni stagione dell’anno) e per quelle specie animali che necessitano di aree umide per poter sopravvivere o nidificare e riprodursi;

- uso di tecniche di ingegneria naturalistica per la sistemazione di dissesti e miglioramento ecologico dei corsi d’acqua, al fine di permettere una corretta permeabilità dei suoli e il drenaggio delle acque;

- implementazione di aree aperte per quelle specie animali che trovano un habitat più idoneo nelle praterie e nelle “drylands” rispetto a quello tipico delle aree forestali.

Il progetto fa propri tutti i servizi eco-sistemici delle aree naturali, come il benessere della popolazione locale, l’assorbimento della CO2, il miglioramento della qualità dell’aria, la fitodepurazione delle acque ed l’effetto delle fasce tampone, la laminazione delle piene, la stabilità idrogeologica dei terreni, la biodiversità, la produzione legnosa sostenibile, ecc.

Gli interventi prospettati sono un modo concreto per attuare gli obiettivi ambientali e produttivi, con particolare attenzione alla protezione del territorio, del suolo, del clima e delle risorse idriche, alla conservazione e all’incremento della biodiversità, alla qualità ecologica e percettiva del paesaggio e all’offerta di aree idonee alla fruizione pubblica mediante attività culturali, turistiche e ricreative all’aperto e a basso impatto. Per informazioni sul progetto: ufficiostaff@parcoticinolagomaggiore.it

comunicato stampa a.f.