Quando parliamo di materiali sintetici come il polietilene espanso (o sintetizzato EPS) in tanti si chiedono se esso sia un materiale da associarsi all'inquinamento ambientale oppure se tutto sommato sia esso da considerarsi sicuro dal punto di vista dell’ambiente. Dove sta la ragione? Il comunemente noto “polistirolo” è da considerarsi facente parte dell’economia circolare? Ovvero, è un materiale che ha la caratteristica di essere riciclabile oppure no? Cerchiamo di fare chiarezza.
Quali sono le caratteristiche principali dell'EPS?
L’EPS, ovvero il Polistirene Espanso Sinterizzato, è un materiale plastico derivato dal polistirene, un polimero ottenuto dalla polimerizzazione dello stirene, una sostanza chimica derivata dal petrolio. Anche se questo può fare impressione a qualcuno, in realtà non si tratta di null’altro che: carbonio, idrogeno e aria. L’aria, intrappolata in piccolissime celle chiuse, è il 98% della sua composizione e conferisce al materiale due delle caratteristiche per le quali è diffusamente apprezzato e utilizzato, ovvero la capacità di isolamento e la leggerezza. In minima percentuale rientrano nella composizione anche agenti espandenti. Durante il processo produttivo, si utilizza pentano (un idrocarburo volubile e sicuro) come agente espandente per gonfiare le microsfere di polistirene.
Il polistirolo espanso ha la caratteristica fondamentale e distintiva di essere riciclabile al 100% senza processi inquinanti, trasformandosi di volta in volta in nuovi prodotti di alta qualità. Questo ne fa un prodotto che rientra nell’economia circolare e sicuramente non un nemico dell’ambiente.
Riciclo del polistirolo in Italia
In Italia, il sistema di raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica è gestito da CONAI e, per il polistirolo, da COREPLA. COREPLA utilizza le piattaforme PEPS per raccogliere, recuperare e reintrodurre l'EPS nei processi produttivi. Questo consente di generare materia prima destinata a molteplici utilizzi. Secondo uno studio del 2017 (Conversio), l'Italia ha raccolto 59.000 tonnellate di EPS post-consumo, delle quali 32.900 tonnellate (56%) sono state riciclate. Questi risultati dimostrano un impegno concreto verso la valorizzazione dell'EPS all'interno dell'economia circolare.
L'EPS non è un nemico dell'ambiente, ma una risorsa preziosa se correttamente gestita. Continuare a promuovere il riciclo e migliorare le tecnologie di recupero contribuirà a ridurre ulteriormente l'impatto ambientale e a valorizzare questo materiale versatile.
Approccio green: la scelta dell’EPS per i propri imballaggi
Ogni azienda che sceglie di avere un approccio green nella scelta dei propri imballaggi in plastica, dovrebbe valutare l’impiego di questo materiale rispetto ad altri. Affidandosi ad aziende specializzate nella produzione di imballaggi in polietilene espanso per la mobilitazione e il confezionamento dei propri prodotti. Il prodotto consente un elevato livello di personalizzazione, per questo è in grado di rispondere alle strategie di marketing delle più esigenti aziende. Per saperne di più, è possibile consultare il portale di Poliplast srl, un’impresa veneta all’avanguardia nella produzione di imballaggi in plastica e in polietilene espanso.
Non esiste, infatti, un imballaggio “universale” in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di prodotto o situazione. Ogni oggetto ha infatti caratteristiche uniche che devono essere considerate per una protezione efficace: le dimensioni, il livello di protezione che serve ed eventuali specifiche del prodotto che possono richiedere un imballaggio con particolarità precise. Andrà anche tenuto conto anche dell’obiettivo dell’imballaggio: è per il trasporto? Che tipo di trasporto affronterà quell’imballaggio? Quali sono gli elementi e le condizioni da cui dovrà proteggere il contenuto? In base alla risposta a queste domande, si potrà avere la necessità di un imballaggio differente, quello che è certo è che potrà essere quasi sicuramente in polietilene espanso.