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Trecate | 18 gennaio 2025, 16:49

Grande successo per il “Falò di Sant’Antonio” a Trecate FOTO

Oltre 500 partecipanti per una serata di tradizioni, leggende e sapori locali. Un evento che celebra il patrimonio culturale e la comunità trecatese

Grande successo per il “Falò di Sant’Antonio” a Trecate FOTO

Una grande festa di comunità: questa è stata l’edizione 2025 del “Falò di sant’Antonio”, tradizionale manifestazione organizzata nella serata di ieri, venerdì 17 gennaio, in occasione della ricorrenza di sant’Antonio abate e Giornata nazionale del Dialetto e delle Tradizioni locali, dal Gruppo “Amici 52” con il patrocinio e il contributo della Città di Trecate e con la collaborazione dell’Associazione trecatese per la Storia e la Cultura locale, della Compagnia Arcieri trecatesi e di Sdr Movida danza e Movidine.

Sono state oltre cinquecento le persone che, in serata, si sono date appuntamento nell’area tra via Sozzago e via Seneca <<per assistere – ricordano il vicesindaco Rossano Canetta e il consigliere incaricato per il Turismo Michela Cigolini, che hanno portato i saluti dell’Amministrazione – alla processione “dra Confraternita dal Purscé” in costumi storici e, quindi, al duello tra sant’Antonio e il diavolo secondo la leggenda che narra che il santo sia stato più volte tentato in tutti i modi dal demonio, che è stato però sconfitto dalla fede dell’abate. Un duello al quale hanno assistito i contadini e che ha visto l’esibizione della Compagnia Arcieri trecatesi e le coreografie curate da Sdr Movida danza e Movidine. E’ poi seguita l’attesissima accensione del falò, una grandissima catasta allestita nei giorni scorsi dai volontari del Gruppo “Amici 52”: questa tradizione si lega a un’altra leggenda, secondo la quale il santo rubò una scintilla dal fuoco degli inferi, dove si era recato accompagnato dal suo porcellino, per donarla agli uomini affinché potessero resistere alle temperature glaciali della terra. Da questo fatto nasce la tradizione del falò in onore di sant’Antonio abate, particolarmente caro al mondo contadino: il suo porcellino, “a’ purscé”, appunto, è infatti il simbolo di tutti gli animali d’affezione, dei quali è santo protettore>>. 

La manifestazione ha visto anche la presenza di un punto di ristoro: 300 panini con salamelle, 40 chilogrammi di fagioli e cotiche, 60 litri di vin brulé, 50 litri di tè, pizze e focacce, <<numeri – concludono il vicesindaco e il consigliere - che decretano il successo dell’evento che, per la nostra città, è una preziosa occasione di promozione del patrimonio culturale e storico locale. Ringraziamo pertanto tutte le persone che, ogni anno, lavorano per dare continuità a un’iniziativa che dimostra di essere ben radicata e soprattutto cara a numerosissimi Trecatesi>>.

comunicato stampa

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