Un servizio di raccolta a domicilio del plasma, che è una risorsa preziosa, per sopperire alla contrazione delle donazioni verificatasi nel periodo Covid e non ancora completamente riassorbita. È l’obiettivo del progetto “plasmamobili”, varato dalla regione Piemonte nel 2023, e finanziato con fondi ministeriali, che consiste nell’allestimento di autoemoteche attrezzate per la plasmaferesi – il processo di separazione del plasma dalla parte corpuscolare - che verranno utilizzate per la raccolta sul territorio, fuori dai centri ospedalieri o dalle unità di raccolta gestite dalle associazioni dei donatori. La prima “plasmamobile” in servizio in Piemonte è stata presenta questa mattina a Novara dall’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi, insieme al collega con delega all’innovazione Matteo Marnati e ai direttori di Asl No Angelo Penna e di Ospedale Maggiore Stefano Scarpetta e alle autorità locali, dal prefetto Francesco Garsia al sindaco Alessandro Canelli.
Il mezzo inizierà subito la sua attività a supporto della raccolta di plasma nell’area del Piemonte nord-est. “Questo progetto – ha spiegato Riboldi – ha grande importanza perché consente di evitare un dispendio economico per l’acquisto di plasma, che viene utilizzato per produrre, attraverso processi industriali, medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci “salvavita”, come le immunoglobuline.
Alla presentazione del mezzo erano presenti gli studenti del liceo artistico Piero Gobetti di Omegna che hanno realizzato la grafica che caratterizza il mezzo e il logo della campagna.