Una panoramica tra luci e ombre. È quella che emerge scorrendo il nono Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle tredici carceri per adulti in Piemonte e dell’Istituto penale minorile di Torino, presentato il 30 dicembre a Palazzo Lascaris.
Il documento, realizzato dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano con il coordinamento dei Garanti comunali del Piemonte, evidenzia che – sottolinea Mellano – “ci sono prospettive d’intervento significative, pari a 250 milioni di euro, per il miglioramento delle 189 carceri italiane”. Accanto alle criticità già denunciate negli scorsi anni legate al sovraffollamento, all’inadeguatezza degli spazi, alle carenze sanitarie ed educative, sono stati evidenziati anche i miglioramenti avvenuti – come l’adeguamento degli spazi nelle carceri di Fossano, di Vercelli e di Verbania – segno che gli appelli fatti nel tempo non sono caduti nel vuoto.
Per quanto riguarda, in particolare, la Casa Circondariale di Novara si registra ancora una volta una situazione di sovraffollamento: se, infatti, la capienza massima dichiarata dal Ministero dell’Interno è di 156 persone, i detenuti presenti nella struttura sono attualmente 172, di cui 71 in regime di 41bis.
Negli ultimi anni, sono state però apportate diverse migliorie strutturali all’istituto, quali l’adeguamento dell’impianto elettrico, la bonifica del tetto della palestra, l’installazione di un impianto anti-droni, un’area per il transito dei detenuti, la realizzazione di un’area adibita ad orto, l’ampliamento della biblioteca e il potenziamento dell’impianto di videosorveglianza. Nel prossimo futuro sono in programma ulteriori interventi, come la sistemazione degli alloggi demaniali, la revisione dell’impianto fognario e anti scavalcamento, il ripristino del muro di cinta, il miglioramento della connessione ad internet con nuovi computer per un corso di formazione, oltre alla realizzazione di un panificio per nuove attività dedicate ai detenuti.
Tra le maggiori criticità indicate spicca la necessità di un intervento di adeguamento delle stanze di pernottamento. Queste ultime, attualmente, ospitano 4 o 5 detenuti ciascuna, dispongono di un unico bagno privo di doccia e senza porte divisorie tra l’area in cui i detenuti scaldano i pasti e la zona adibita a toilette. Nelle stanze non sono inoltre presenti frigoriferi e, soprattutto in estate, la mancanza di refrigerazione delle vivande rappresenta una criticità particolarmente sentita di cui la direzione si sta prendendo carico.
Infine, nel 2024 è stato avviato l’iter per il recupero della palazzina “ex femminile”, chiusa nel 2003, dove saranno spostati i locali adibiti ai servizi medico-infermieristici.