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Economia | 30 dicembre 2024, 07:30

Energia, bilancio positivo per l'Italia nel 2024: bolletta ridotta e spesa per petrolio e gas in calo

La flessione delle quotazioni internazionali di petrolio e gas porta a una riduzione del 28% nella spesa energetica del Paese

Energia, bilancio positivo per l'Italia nel 2024: bolletta ridotta e spesa per petrolio e gas in calo

Nel 2024, l'Italia ha registrato un significativo calo nella bolletta energetica, scendendo a 48,5 miliardi di euro, un ribasso di 18,6 miliardi rispetto al 2023 (-28%). Questo positivo risultato è principalmente dovuto alla diminuzione delle quotazioni internazionali del petrolio e del gas naturale, che hanno avuto un impatto diretto sulla riduzione dei costi per l'approvvigionamento energetico del nostro Paese.

Gianni Murano, presidente dell’Unione Energie per la Mobilità (Unem), ha illustrato oggi il preconsuntivo 2024, evidenziando come oltre l’80% del risparmio derivi proprio dal calo del costo delle forniture di petrolio e gas. Questo trend ha portato a un abbassamento della spesa per le importazioni di energia elettrica (-26%) e per i combustibili solidi (-60%), dimostrando un significativo miglioramento nell'efficienza e nella sostenibilità del sistema energetico italiano.

Il peso della bolletta energetica sul Pil è diminuito al 2,2%, rispetto al 5,7% del 2022, quando superò i 144 miliardi di euro. Murano ha sottolineato che la fattura petrolifera per il 2024 è attesa a 21,2 miliardi di euro, con una riduzione di 7,6 miliardi (-26%) grazie alla diminuzione delle importazioni di greggio e delle quotazioni internazionali. Inoltre, il gettito fiscale derivante dagli oli minerali ha raggiunto circa 42 miliardi di euro, con un aumento dello 0,9% (+400 milioni) rispetto al 2023, grazie a un incremento delle accise (+2,6%, 700 milioni in più) e a una riduzione dell’Iva (-2,1%, -300 milioni) a causa della discesa dei prezzi.

Il check dell’Unem ha esaminato anche la domanda di energia, indicando che nel 2024 il fabbisogno si è mantenuto stabile sui livelli del 2023 (144,3 Mtep), ma inferiore dell’8,7% rispetto al 2019 (-14 Mtep), principalmente per la riduzione della domanda di gas (-11 Mtep). Questo calo ha portato a una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 del 15% rispetto al 2019, grazie anche alla maggiore adozione delle energie rinnovabili e a una maggiore efficienza energetica.

Per quanto riguarda il mix energetico, il petrolio rimane la principale fonte di energia con un peso di circa il 39%, in progresso dell’1,7% (+0,9 Mtep), dovuto principalmente al settore dei trasporti. Il gas si colloca al secondo posto con una flessione minima del -0,7% (-0,3 Mtep). Le fonti rinnovabili, invece, sono state le migliori performer dell’anno, con una crescita del 12% (+3,4 Mtep), trainata soprattutto dall'idroelettrico (+35%) e dal fotovoltaico (+31%). Il carbone, invece, è sceso drasticamente (-63%, -3,8 Mtep), raggiungendo il minimo storico per effetto della riduzione degli impieghi nella generazione di energia elettrica.

I consumi petroliferi nel complesso sono cresciuti dell’1,7% rispetto al 2023, sostenuti dal buon andamento della benzina (+5,8%) e del carboturbo (+10,2%). Anche il mercato dell’usato ha mostrato una crescita, con un aumento dell’1,9% rispetto ai livelli pre-pandemici, confermando la centralità dell’auto privata nella mobilità italiana. Gli investimenti nel settore della raffinazione sono in ripresa, con una crescente trasformazione degli impianti tradizionali per la produzione di carburanti low carbon, a conferma dell’impegno verso la decarbonizzazione del settore.

Il prezzo medio dei carburanti alla pompa ha toccato i minimi degli ultimi 24 mesi nel 2024, con un risparmio per gli automobilisti di circa 2,7 miliardi di euro, pari a circa 103 euro in media a famiglia. Questo abbattimento dei costi è il risultato della riduzione dei prezzi internazionali del petrolio e delle politiche governative. Complessivamente, l’Italia continua a dimostrarsi resiliente nel panorama energetico europeo, mantenendo una posizione strategica grazie alla diversificazione delle fonti e alla progressiva adozione di tecnologie a basse emissioni.

a.f.

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