“Apprezziamo la decisione della Bce, ma è un passo ancora timido, serve una riduzione più consistente del costo del denaro per sostenere il rilancio degli investimenti delle imprese e consentire loro di affrontare la doppia transizione, digitale e green”. Così il presidente di Confartigianato Marco Granelli commenta il taglio di 25 punti base dei tassi di riferimento da parte della Banca Centrale Europea.
“Nell’ultimo biennio – fa rilevare Granelli – l’aumento dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione ha comportato 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari per le imprese e un calo dei prestiti che a settembre è del 2,4% e per le piccole imprese arriva addirittura all’8%. Il caro-tassi riduce la propensione ad investire: dal primo trimestre del 2024 la dinamica degli investimenti delle imprese è entrata in territorio negativo e nel secondo trimestre di quest’anno segna un calo del 2,3% su base annua”.