Novara città turistica? Una aspirazione, forse un sogno, che si scontra con una realtà in cui c’è ancora molta strada da fare.
Il contrasto tra i desideri e la realtà sono stati il leit motive del dibattito – sorprendentemente ampio - sul fronte delle politiche per il turismo durante la seduta della quarta commissione di martedì mattina. Politiche che come la stessa assessora Elisabetta Franzoni ha ammesso, ancora non riescono a far decollare come si vorrebbe la città come meta turistica. Secondo gli ultimi dati disponibili, quelli del 2023, gli arrivi di turisti italiani e stranieri a Novara – dove sono disponibili poco più di 1500 letti tra alberghi e locazioni turistiche - sono stati 71.163 con un tempo medio di permanenza di 2,46 giorni. Nell’ideale classifica degli eventi che fungono da attrattiva turistica, sicuramente sono le mostre organizzate al Castello dall’associazione Mets a vincere largamente la medaglia d’oro: nel 2023 sono stati 70.000 i visitatori che hanno raggiunto Novara. Ma questo potente traino non riesce se non in parte ad “agganciare” anche le altre eccellenze locali, a cominciare dalla Cupola di Sam Gaudenzio: “le salite alla cupola – ha detto l’assessore – sono state circa 7000. E’ evidente che c’è un deficit di conoscenza, ed è per questo che nel bilancio di previsione destiniamo 20.000 euro alla cooperativa Kalatà che gestisce il servizio e a cui abbiamo chiesto un impegno nella divulgazione”.
Il problema è sostanzialmente quello della esiguità delle risorse disponibili per questo settore. Che non troverà ristoro neppure con il raddoppio previsto nella manovra tariffaria allega al bilancio, della tassa di soggiorno. Un aumento i maggiori introiti del quale però, almeno in prima battuta andranno a rimpinguare la fiscalità generale e non serviranno a rafforzare i progetti di marketing territoriale.