Per le edizioni “Enigmi” è uscito di recente il nuovo romanzo del novarese Michele Brusati, dal titolo “La teoria dello spillo” (248 pagine). Piemontese di Bellinzago, classe 1977, l’autore dice di sé di non sopportare le code alle poste, le birre artigianali, gli aperi-cena e le attese in ospedale. Ancor peggio, sostiene di non poterne più dei gialli scritti in fotocopia. Ah, odia pure le quarte copertine.
In questo nuovo noir ambientato a Milano, protagonista è Gian Maria Strazzer che lavora come guardiano in un supermercato, ma che è anche il custode dei beni di un certo Tony Ebola: non proprio un tipo raccomandabile. Che fine abbia fatto questo Ebola, con i suoi affari – si legge nelle note di presentazione – non è cosa che interessi al nostro Strazzer, perché tanto ci sono io, il suo avvocato.
Non so neppure perché lo rappresento, dato che non riesce mai a stare fuori dai guai. Soprattutto adesso, mentre siamo sotto elezioni del nuovo sindaco di Milano e io lavoro per lo studio che rappresenta uno dei candidati. E Strazzer che fa? Finisce implicato in un ricatto che potrebbe mandare all'aria le intere elezioni e la mia carriera. Ma, dopo tutto, siamo a Milano e, in questa città, tutti devono sottostare ai dettami della teoria dello spillo. “A tirar giù uno spillo da questo finestrino, ora, a farlo cadere su Milano, può stare certo di una cosa: lo spillo beccherà un tizio intento a fregare qualcun altro. In questa città tutti si fregano a vicenda”.