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Economia | 21 ottobre 2024, 12:00

Verso lo stop alla proposta di ridurre l’orario di lavoro a parità di salario

In commissione Lavoro, la maggioranza presenta emendamenti per bloccare la proposta di Pd, M5S e Avs

Verso lo stop alla proposta di ridurre l’orario di lavoro a parità di salario

La proposta di ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, sostenuta da Pd, M5S e Avs, rischia di essere bloccata. In commissione Lavoro alla Camera, la maggioranza ha presentato emendamenti soppressivi che puntano ad affossare l’iniziativa dell’opposizione, che propone una riduzione dell’orario settimanale a 32 ore, senza riduzione di stipendio.

Il testo, che dovrebbe arrivare in Aula il 21 o il 28 ottobre, prevede anche incentivi per le imprese che sottoscrivano contratti collettivi di lavoro con modelli organizzativi innovativi, volti a ridurre l’orario lavorativo. Tuttavia, come già accaduto con la proposta sull’introduzione del salario minimo legale, l’opposizione denuncia una volontà della maggioranza di evitare un confronto sui contenuti, sopprimendo di fatto la discussione.

Esponenti dell’opposizione hanno subito criticato gli emendamenti soppressivi. Arturo Scotto (Pd) ha dichiarato che "non vogliono discutere di merito: semplicemente vogliono cancellare le nostre proposte". Anche il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha espresso delusione: "Abbiamo presentato una proposta per la riduzione dell’orario di lavoro, e purtroppo la maggioranza ha già inserito un emendamento soppressivo".

La proposta dell'opposizione prevede incentivi per le imprese private che riducono l’orario di lavoro, con esoneri dal versamento dei contributi previdenziali fino al 30%, estendibili al 50% per le piccole e medie imprese, e al 60% per lavori usuranti e gravosi. Tuttavia, questi incentivi non si applicherebbero ai settori agricolo e domestico.

a.f.

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