Venduto l'ex seminario di via Monte San Gabriele: in arrivo un progetto di riqualificazione

La notizia più “succulenta” tra quelle riferite dal sindaco durante la seduta della prima commissione consiliare dedicata alla presentazione del Documento Unico di Programmazione non riguarda direttamente il Comune.  

“E’ strato venduto – ha detto Canelli nel suo intervento – l’ex seminario di via Monte San Gabriele. C’è già un progetto all'attenzione dei nostri uffici per la riqualificazione”. Sulla questione, per il momento bocche cucite, perché mancano ancora i “sigilli” dell’ufficialità. Se ne parlerà quanto prima.

Canelli  – che da poco ha ripreso in mano la delega al patrimonio – ha descritto la rinnovata attenzione al tema delle alienazioni di parte del patrimonio pubblico. Una strategia che da una parte serve a rimpinguare le entrate in un momento in cui sembrano sempre più farsi pesanti i tagli da parte dello Stato sul comparto degli enti locali; dall’altra le cessioni si accompagnano a processi di trasformazione e di razionalizzazione già in corso o in via di definizione.

E’ questo per esempio il caso della cessione di circa 15.000 metri quadri dell’immobile dell’ex Centro Sociale di viale Giulio Cesare, che non sono compresi nella realizzazione dello studentato dell’Upo: vengono messi in vendita con una base d’asta di circa 750.000 euro e avranno una destinazione residenziale, grazie ad una variante urbanistica il cui iter è già stato avviato.

Nel bando – che comprende sette proprietà messe in vendita e che scadrà a metà ottobre – c’è anche l’ex acquedotto di via Giulietti, nel cuore del centro storico, abbandonato da oltre 20 anni e da tempo inserito senza successo nell’elenco dei cespiti cedibili da parte del Comune. E poi un terreno edificabile, un’area a verde e due piccoli appartamenti. C’è anche una ex scuola, la Ferrante Aporti di via Sforzesca. Una scelta che ha lasciato qualche perplessità, perché quell’immobile è stato da poco in gran parte ristrutturato utilizzando una parte dei fondi del bando periferie. Doveva essere la sede di un “liceo internazionale”, ma oggi il comune, al contrario, non lo ritiene più strategico, e ha deciso di disfarsene.