Attualità - 14 luglio 2024, 11:00

Caldo da record in Italia: registrate le temperature più alte della storia

Secondo il report report Snpa “Il clima in Italia nel 2023” lo scorso anno è stato il più caldo della storia, con temperature minime medie di 1,23 gradi

Mai così alte in Italia le temperature minime giornaliere: +1,20 °C l’anomalia registrata nel 2023, la più elevata della serie storica. Mentre salgono i valori di quelle più basse, lo scorso anno risulta il secondo, con un’anomalia di +1,14 °C, per temperature medie rispetto al valore climatologico del periodo 1991-2020, dopo il record di +1,23 °C del 2022. Il 2023 è il decimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla media. Sono dati diffusi grazie al report Snpa “Il clima in Italia nel 2023”, come riportato da Arpa Piemonte.

Ottobre è stato il mese relativamente più caldo: con +3,27 °C sopra il valore climatologico ha segnato il punto più alto della propria serie mensile dal 1961. Marcate anomalie superiori a +2 °C si sono registrate anche a luglio e settembre.

In estate l’Italia è stata investita da intense onde di calore, con le temperature di 48,2 °C registrate il 24 luglio a Jerzu e Lotzorai, nella Sardegna sud-orientale, massimo assoluto mai registrato in Sardegna, inferiore di 0,6 °C al record europeo di 48,8 °C registrato a Siracusa l’11 agosto 2021.

Analogamente alla temperatura dell’aria, la temperatura superficiale dei mari italiani nel 2023 si colloca al secondo posto della serie storica, con un’anomalia di +0,9 °C rispetto alla media climatologica 1991-2020.

Per quanto riguarda le precipitazioni, dopo il grave deficit del 2022 (–22%), le precipitazioni cumulate annuali in Italia nel 2023 risultano quasi nella media con un –4% rispetto al periodo 1991-2020. Con una prevalenza di anomalie negative mensili durante l’anno, persistenti da luglio a dicembre al Sud e Isole, i mesi più secchi sono stati febbraio (–56%) e settembre (–51%), mentre i mesi più piovosi maggio (+143%) e giugno (+77%).

La siccità e i conseguenti problemi di severità idrica hanno continuato a interessare l’Italia nel corso del 2023, sebbene in maniera differenziata rispetto alla situazione critica riscontrata nel 2022. Infatti, dopo il minimo storico di risorsa idrica registrato nel 2022, cioè 67 miliardi di metri cubi – circa la metà del valore medio del trentennio climatologico 1991-2020 – la disponibilità di risorsa idrica naturale è in ripresa nel nostro Paese nel 2023, stimata in 112,4 miliardi di metri cubi. L’Italia risulta comunque nel 2023 ancora in condizioni di siccità e severità idrica, avendo una disponibilità di risorsa idrica inferiore del 16% rispetto al valore medio 1991-2020.

In particolare, i territori del nord e centro Italia nei primi quattro mesi dell’anno sono stati caratterizzati da situazioni di siccità severa ed estrema che si sono andate attenuando nel corso del 2023. Negli ultimi tre mesi dell’anno, che generalmente risultano i più piovosi, si è registrato, in particolare, in Sicilia e in parte della Calabria ionica un consistente deficit di precipitazione, che ha determinato una condizione di siccità estrema. Anche la Sardegna è tra i territori in cui la disponibilità di acqua appare particolarmente ridotta.

In questo scenario nazionale anche il Piemonte ha registrato un anno con temperature ben al di sopra delle medie: l’anno si colloca al secondo posto dopo l’eccezionale 2022 (11,4 °C) e seguito dal 2017 (10,9 °C) nella distribuzione storica compresa tra il 1958 e il 2023. La temperatura media annuale è risultata pari a circa 11.2°C, superiore di +1.3 °C rispetto al periodo climatico di riferimento (il trentennio 1991-2020, avente una media climatica di circa 9.9°C). La siccità estrema del 2022 si è protratta anche nei primi mesi del 2023, aggravata dalle scarse precipitazioni nevose. Se all’inizio della primavera meteorologica 2022, la testata del bacino del Po poteva contare su circa 665 Mmc di acqua stoccata nel manto nevoso, tra i valori più bassi mai registrati negli ultimi 30 anni, nel 2023 la situazione non era migliore visto che 880 Mmc è ancora un valore ancora molto esiguo. Gli scarsi apporti hanno determinato in chiusura di bacino di Po minimi storici record delle portate nel mese di febbraio con 124 mc/s e nel mese di aprile (107 mc/s). Precipitazioni superiori alla media in maggio e giugno e poi nell’autunno hanno riportato i valori annuali di precipitazione prossimi alla media del periodo (-8%). Tuttavia, la distribuzione delle precipitazioni è stata alquanto irregolare con valori ben superiori alle medie sul Piemonte occidentale ed inferiori su quello orientale, come mostrato in figura

Il 2023 è stato anche caratterizzato da venti superiori alla media del periodo e da frequenti episodi di foehn. Gli episodi di foehn annuali sono risultati 92, decisamente superiori ai 66 della media annuale del periodo 2000-2020 e rappresentano anche il numero annuale massimo dal 2000; l’episodio più intenso più intenso dell’anno è avvenuto il 22 dicembre 2023 quando alcune stazioni della rete meteoidrografica hanno registrato raffiche record (Avigliana 115 km/h e Rifugio Vaccarone 197 km/h).

l.b.