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Politica | 16 giugno 2024, 19:00

La politica novarese in fermento dopo le elezioni regionali

Dai lavori per la messa a punto della nuova giunta regionale di Cirio dipende il destino di alcuni nomi novaresi

La politica novarese in fermento dopo le elezioni regionali

Mentre a Torino proseguono le trattative per la composizione della giunta Cirio bis è in piena ebollizione lo scenario politico novarese. Perché dalla modalità con cui si risolverà il mosaico del nuovo governo regionale dipendono in maniera diretta gli sviluppi locali. Centrale è soprattutto il destino politico di Matteo Marnati. Mancato l’obiettivo della elezione dell’assessore uscente a Palazzo Lascaris, i vertici della Lega novarese, Massimo Giordano e Alessandro Canelli, stanno mettendo in campo ogni azione possibile per garantire a Marnati un posto nel Cirio bis, come assessore ma eventualmente anche come sottosegretario. Una questione politicamente cruciale. Ne andrebbe del “peso” della Lega novarese in Piemonte, ma anche del clima politico complessivo all’ombra della cupola di San Gaudenzio.

Perché è evidente che l’eventuale fallimento dell’operazione, potrebbe spingere Marnati ad un inatteso ritorno sulla scena novarese, approfittando dell’inevitabile rimpasto dell’esecutivo comunale dovuto alla partenza di Marina Chiarelli verso la Regione. Una ipotesi che lo stesso Canelli riterrebbe – secondo quanto si apprende da ambienti leghisti – troppo rischiosa. A meno che sempre in casa Lega qualcuno pensi di utilizzare il rimescolamento di carte a palazzo Cabrino anche per la resa dei conti finale con pezzi di partito oggi messi ai margini.

Dentro la Lega resta poi da capire se e quanto le altre due candidate alle Regionali – Marzia Vicenzi e Maria Cristina Stangalini – possano pensare di poter chiedere una sorta di “risarcimento”. Se la prima ha già un percorso disegnato, come vicesindaco di Vicolungo e consigliere delegato in Provincia, non è escluso che la seconda possa chiedere un posto in giunta a Novara.

La questione è in sostanza quella del “perimetro” del rimpasto. 

L’ipotesi che è stata a lungo considerata la più plausibile è che il “check up” - come lo chiama Canelli - si limiti alla sostituzione di Chiarelli con il ritorno in giunta di Elisabetta Franzoni e l’attribuzione della delega di vicesindaco a Ivan De Grandis. Ma dentro FdI non mancano quelli che spingono perché Nastri al tavolo con gli alleati avanzi la richiesta di un assessorato aggiuntivo, magari a spese di Forza Novara, la ex “civica del sindaco”, uscita sbriciolata in più parti dalle Regionali. Senza poi contare i malumori di una fetta dei “Fratelli” sull’operato dell’assessore all’istruzione Giulia Negri, che potrebbe anche rimanere stritolata se il giro di ingranaggi fosse molto ampio.

Chi non dovrebbe essere sfiorata dai movimenti delle pedine in campo dovrebbe essere Forza Italia: intoccabile appare infatti la posizione di Teresa Armienti.

Tutti da definire i tempi. Ma c’è chi giura che la “nuova” giunta Canelli vedrà la luce già prima dell’estate.

ECV

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