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Attualità | 19 gennaio 2024, 19:34

Ahmadreza Djalali: nuovo appello per la sua liberazione

Amnesty International denuncia il rischio imminente di esecuzione per lo scienziato che aveva insegnato all'Upo di Novara

Ahmadreza Djalali: nuovo appello per la sua liberazione

Ahmadreza Djalali, scienziato di doppia cittadinanza svedese e iraniana, detenuto arbitrariamente in Iran dal 2016, è attualmente a rischio di esecuzione in seguito a presunte minacce di rappresaglia da parte delle autorità iraniane. Djalali, cittadino onorario di Novara, città in cui ha insegnato Medicina dei Disastri all'Università, potrebbe pagare con la vita per un crudele gioco politico. Diana Eltahawy, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l'Africa del Nord, esprime profonda preoccupazione e sottolinea la necessità di un intervento urgente della comunità internazionale.

Le richieste di esecuzione sembrano essere un tentativo di influenzare la Svezia attraverso la prigionia di Djalali. L'organizzazione internazionale chiede a tutti gli stati, inclusa la Svezia, di intervenire immediatamente, appellandosi alle autorità iraniane affinché annullino qualsiasi intenzione di eseguire la condanna a morte di Djalali. Amnesty International invita, inoltre, le autorità iraniane a rilasciare Djalali, porre fine alle esecuzioni e avviare una moratoria sulla pena di morte. Il 20 dicembre, un giorno dopo la sentenza svedese, è stato diffuso un video di propaganda con una presunta "confessione" forzata di Djalali, in cui viene accusato di essere una spia israeliana. Djalali ha sempre respinto queste accuse, affermando di aver confessato sotto tortura.

Il video include anche la "confessione" forzata di Habib Chaab, svedese-iraniano, messo a morte in segreto a maggio.Gli eventi recenti, come la visita di un funzionario del potere giudiziario il 22 dicembre e il contestato processo nel 2017, aumentano ulteriormente le preoccupazioni sulla possibile esecuzione di Ahmadreza Djalali. Il Gruppo di Novara di Amnesty International ha organizzato un SIT IN di protesta, che si terrà VENERDI’ 26 GENNAIO dalle 17.00 alle 19.00, davanti al Municipio di Novara, via F.lli Rosselli 1, per chiedere con forza la liberazione di Djalali e dimostrare sostegno alla sua famiglia.

Redazione

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