Edilizia sanitaria e pronto soccorso: sono questi i temi su cui si sta muovendo il Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure in Piemonte. Il gruppo, formato lo scorso aprile da 25 tra associazioni, sindacati e organizzazioni professionali (tra cui CGIL Piemonte, ANAAO Assomed Piemonte e Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino, ndr) incalza la Regione su due aspetti fondamentali per la salute dei cittadini.
Edilizia sanitaria
Sull'edilizia sanitaria, nello specifico, le critiche riguardano l'approvazione di un atto di indirizzo per gli investimenti e la localizzazione di strutture di comunità potendo contare su una rete ospedaliera alquanto obsoleta e senza incrementare l'assistenza territoriale, l'eccessivo ricorso al partenariato pubblico-privato senza utilizzare fondi statali già a disposizione ma non ancora impegnati (circa 600 milioni), la mancata presentazione di progetti esecutivi con cui utilizzare i fondi INAIL, la confusione generata dalle continue modifiche agli ospedali da realizzare e alle relative fonti di finanziamento e l'eccessiva differenza del costo a posto letto per ospedali simili con un incremento percentuale compreso tra il 28% e il 50% con il passare del tempo
Pronto soccorso
A questo si aggiunge la preoccupante situazione dei pronto soccorso, con particolare riferimento ai tempi di attesa tra la valutazione e il ricovero (il cosiddetto boarding): secondo quanto illustrato, infatti, i pazienti aspettano tra le 24 e le 48 ore in tutti gli ospedali del Piemonte. Al momento, con l'aumento dei casi di influenza e Covid-19, le persone in attesa di essere ricoverate sono 31 alle Molinette, 50 al Mauriziano, 32 al Giovanni Bosco, 45 al Maria Vittoria e 38 a Chivasso; tutto questo nonostante le linee di indirizzo regionali, che stabiliscono un tempo massimo di 8 ore (6 di inquadramento e 2 di attesa ricovero).
Un nuovo piano socio-sanitario
Alla luce di questa situazione, dal Comitato arriva una richiesta specifica che va nell'ottica della programmazione: “La sanità piemontese - commenta il segretario generale della CGIL Piemonte Giorgio Airaudo – è caratterizzata da un grave deficit di personale e dal problema delle liste d'attesa, a cui si aggiungono la mancanza di domiciliarità e la situazione disumana dei pronto soccorso. Ai cittadini, però, non possiamo dire di non curarsi: con oltre un milione e mezzo di over 65 c'è urgente bisogno di un piano socio-sanitario che manca dalla Giunta Cota; in vista delle elezioni incalzeremo tutte le forze politiche su questo”.
Sul personale, infine, si potrebbe fare di più: “L'accordo sindacale con la Regione – conclude – siglato dopo la manifestazione del 27 maggio dovrebbe portare all'assunzione di tutti i 598 infermieri attualmente iscritti al concorso, visto che l'impegno ne prevede 1500, anche se sui medici non si è fatto abbastanza. Monitoreremo la situazione, consci dell'urgente bisogno di specializzandi, questione su cui ci aspettiamo una collaborazione anche con l'Università di Torino”.