"Il bracconaggio è un problema ben radicato nel nostro Piemonte, che sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni. I bracconieri causano danni, ma creano anche problemi di sicurezza". È questa la denuncia fatta dalla capogruppo regionale del M5S Sarah Disabato, che ieri mattina insieme al collega Sean Sacco ha chiesto alla Regione di stanziare maggiori risorse per l'assunzione di nuove guardie faunistiche.
Cani uccisi
La dimostrazione che il problema delle doppiette "fuori controllo" è reale arriva da un fatto di cronaca degli scorsi giorni, quando i Carabinieri hanno denunciato il cacciatore che ha ucciso i cani del Rifugio Lago Verde in Val Germanasca. Sabato 9 dicembre Argo e Fiamma erano a spasso con il padrone, quando lui ha sentito dei colpi e visto un uomo scappare nella boscaglia di Perrero.
Peste suina
"La giunta Cirio - ha osservato Disabato - ha liberalizzato la caccia in Piemonte permettendo, con la legge omnibus, di sparare a più specie". A fargli eco il collega Sean Sacco che ha parlato del problema della pesta suina. "Il contenimento dei cinghiali - ha commentato - non può essere demandato ai cacciatori perché non sono professionisti: dobbiamo dare risposta alla carenza di guardie faunistiche".
"Bisogna trovare - ha puntualizzato Sacco - altri fondi".
"Noi abbiamo presentato - ha concluso Disabato - diverse interrogazioni: l'ultima in ordine di tempo proprio ieri. Per mettere fine o arginare il fenomeno non servono risposte evasive, ma sarebbe necessario aumentare la presenza in regione di personale per prevenire il bracconaggio". Una richiesta sostenuta da diverse associazioni animaliste.