Forum internazionale del turismo, l’accordo per la riapertura della funivia del Mottarone, chiusa a seguito del drammatico incidente del maggio 2021.
Due giorni dedicati ad uno dei più grandi patrimoni d’Italia: il turismo. A Baveno è in corso il primo Forum Internazionale del Turismo, evento fortemente voluto dal ministro Daniela Santanchè per guardare al futuro di un settore assolutamente strategico del Paese.
LA RUSSA: LAVORARE IN MANIERA COESA PER IL BENE COMUNE
Ad aprire i lavori, dopo l’inno nazionale, è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa, che si è dedicato ad un focus sull’internazionalizzazione del prodotto Italia. Pur occupando una buona posizione nel mercato Europeo, l’Italia può ancora crescere ma in questa ottica è necessario evitare personalismi e lavorare in maniera unita e coesa per il bene comune. Questo non solo per creare un prodotto turistico interessante ma anche per andare incontro alle necessità di chi visita il nostro Paese. Il turista straniero oggi cerca “sicurezza”, sia rispetto alla meta sia ai servizi che vengono offerti. Questi i concetti chiavi espressi da La Russa.
Proprio da questi presupposti ha preso la parola il Ministro del turismo Daniela Santanchè, affiancata da presidente di Regione Piemonte Alberto Cirio e dal sindaco di Stresa Marcella Severino. Sul palco è stata ricordata la strage della funivia del Mottarone e in live i tre hanno firmato un protocollo di intesa per la ricostruzione, con il sindaco Severino che ha commentato: «Un rammendo è un lavoro di assoluta professionalità, in cui non si vede il danno precedente». L’impianto verrà ricostruito entro il 2025 e preso in gestione da Monte Rosa Ski.
A proseguire è stato Cirio che, come governatore, si è detto entusiasta di accogliere questo evento e non ha mancato di sottolineare come Regione Piemonte sia cresciuta del 22% nel settore turistico a partire dall’inizio del 2023 rispetto all’anno precedente.
Il deputato della Lega Alberto Luigi Gusmeroli ha esaltato le bellezze del Lago Maggiore come la Statua bronzea di San Carlo Borromeo, La Rocca di Angera con il Museo della Bambola, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso e le bellezze naturali di tutta la Val d’Ossola, nel cui contesto si inserisce il Forum di Baveno.
SANTANCHÈ: GIÀ ECCELLENZA, MA POSSIAMO FARE ANCORA DI PIÙ
L’intervento di Daniela Santanchè è stato l’ultimo e il più corposo della parte introduttiva del mattino. Il ministro ha fatto un excursus storico di tutta la storia italiana del turismo dagli anni ’50 ad oggi, portando poi alla platea i dati dell’Istat secondo i quali l’Italia è al 7° posto in Europa per incidenza del PIL nel settore turistico, un settore che occupa il 13% del PIL nazionale, che si traduce in 255 milioni di euro di spesa e 3 milioni di posti di lavoro. «Ma si può fare di più…». I risultati migliori, ha proseguito Santanchè, si possono ottenere soltanto se c’è un’unione di intenti che possa accumunare tutti gli stakeholders coinvolti, non soltanto le grandi multinazionali ma anche le piccole realtà del Paese; il turismo deve essere percepito come una materia trasversale che possa mettere a confronto gli imprenditori ma anche le istituzioni. La politica deve essere necessariamente coinvolta, ed è pronta all’ascolto, proprio per raggiungere un risultato comune che possa essere soddisfacente per tutte le parti.
Un dato importantissimo, come sottolineato dal ministro, è quello dell’imprenditoria femminile, in costante crescita, poiché «più donne lavorano, più donne potranno essere libere». Da qui l’importanza del “Made in Italy” che si traduce anche all’estero nel riconoscimento del brand “Italia”. Il messaggio conclusivo lanciato da Santanché è stato che, per poter far evolvere questo mercato, bisogna diventare fieri e orgogliosi di essere italiani, fare squadra e credere nella propria Nazione.
GLI APPROFONDIMENTI DEI COMPARTI CHIAVE
Da qui sono poi partiti gli approfondimenti dei comparti chiave del turismo.
Si è iniziato con “Gusto”. Alle poltrone Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, affiancato da Brunello Cucinelli, fondatore della Brunello Cucinelli SpA; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Ettore Prandini, presidente della Coldiretti; Maurizio Zanella, fondatore e presidente Ca’ del Bosco.
Dai loro interventi è emerso come il turismo enogastronomico in Italia stia vivendo una trasformazione significativa, passando da una componente accessoria a un elemento centrale nelle scelte dei viaggiatori. Questa esperienza non è più semplicemente un'opzione di viaggio, ma un motore di crescita che valorizza il territorio e l'industria del settore. Una proficua collaborazione tra attori privati, operatori turistici e amministrazioni locali sta plasmando un modello virtuoso di sviluppo. Il dibattito attuale si concentra su obiettivi chiari: mettere il gusto al centro delle scelte di destinazione e stabilire una governance del gusto attraverso una collaborazione più stretta tra i vari attori del settore. La chiave per il successo del turismo enogastronomico è la realizzazione di progetti concreti che favoriscano l'accessibilità. Un'esperienza strutturata, che integri visite ai luoghi di produzione, degustazioni e canali di acquisto diretti, è essenziale per coinvolgere i visitatori in modo significativo.
La strategia di sviluppo si basa su diverse linee guida. La preservazione dell'autenticità è fondamentale, sostenendo la tutela di risorse e pratiche che denotano il valore intrinseco. Andare oltre la degustazione è una prospettiva che mira a far vivere il territorio, i valori e l'identità, mentre la creazione di reti solide tra Stato, Regioni ed Enti è un passo cruciale.
La comunicazione e la promozione giocano un ruolo fondamentale nel generare consapevolezza sulle specificità dell'offerta italiana. Investire nella comunicazione internazionale dei marchi del Made in Italy, come DOCG, DOC e DOP, è essenziale per accrescere l'attrattiva del nostro patrimonio enogastronomico.
Infine, la promozione della dieta mediterranea non solo come una scelta nutrizionale, ma come una forma di benessere, unita all'inclusività attraverso il cibo come veicolo di accoglienza e fraternità, contribuirà a plasmare un'esperienza enogastronomica completa e appagante in Italia.
Il secondo panel è stato dedicato al tema dell’ “Accessibilità”, per un turismo rivolto a tutti. A dibattere Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, affiancata da Vincenzo Falabella, presidente FISH Onlus; Diego Gastaldi, Atleta paralimpico e travel influencer; Vittorio Messina, presidente Assoturismo; Mariana Oleskiv, direttore State Agency for Tourism Development of Ukraine; Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico.
L'accessibilità nel turismo non è solo un diritto fondamentale, ma anche un elemento chiave per l'attrattività e la competitività delle destinazioni, influenzando direttamente la qualità complessiva dell'esperienza turistica. Questa tematica interseca l'inclusività, la sostenibilità, i trasporti e le strutture ricettive, assumendo una rilevanza cruciale nella fruibilità delle attrazioni turistiche da parte delle persone con disabilità. Attualmente, circa 4 milioni di italiani hanno esigenze di accessibilità, direttamente o come accompagnatori di persone con disabilità o particolari necessità. Questo non è solo un problema italiano, ma una sfida globale. La mancanza di strutture e servizi adeguati comporta perdite significative nell'economia globale del turismo, con oltre 142 miliardi di euro e oltre 3 milioni di posti di lavoro persi ogni anno.
Gli obiettivi chiave mirano a abbattere ogni barriera fisica, cognitiva, sensoriale e culturale nel turismo. Questo implica la necessità di strutture, infrastrutture e trasporti accessibili, inclusivi e aperti a tutti. Un passo fondamentale è l'incremento delle Bandiere Lilla, attualmente presenti in meno dell'1% dei Comuni italiani. L'approccio richiesto è delicato e stratificato, con interventi necessari su più fronti, tra cui investimenti, formazione, programmazione strategica, politiche pubbliche e attuazione. La trasformazione socioculturale è un elemento cruciale per accrescere la sensibilità e l'attenzione da parte di politica, amministrazioni e operatori, sia in termini di consapevolezza che di azioni concrete.
Il Piano strategico del turismo sottolinea l'importanza dell'inclusività. Alcune azioni chiave includono la revisione degli standard delle strutture ricettive, l'istituzione di una certificazione che valuti non solo l'accessibilità ma anche la fruibilità dell'esperienza, l'inclusione di provvedimenti governativi a favore del turismo accessibile e l'allocazione di finanziamenti attraverso il Fondo di accessibilità turistica. Il Tourism Digital Hub contribuisce con parte dei 114 milioni di euro dedicati all'accessibilità, semplificando l'organizzazione dei viaggi per persone con disabilità. Ulteriori agevolazioni includono un tax credit all'80% per le spese di abbattimento delle barriere architettoniche e l'importante investimento nella formazione del personale per accogliere e assistere le persone con disabilità, favorendo l'occupazione e la diversità.
Il terzo panel aveva come tema la “qualità”. Insieme ad Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, i relatori sono stati Bernabò Bocca, Presidente Federalberghi; Carlo Capasa, presidente Camera Nazionale della Moda Italiana; Dario Costantini, presidente CNA; Lino Enrico Stoppani, presidente FIPE; Matteo Zoppas, presidente AgenziaICE.
Il connubio tra il prestigioso "Made in Italy" e l'industria turistica italiana emerge come un legame indissolubile, capace di attrarre visitatori con un'elevata capacità di spesa. Questa sinergia rappresenta la vera forza trainante del settore, unendo l'eccellenza dei marchi italiani alla ricchezza del patrimonio culturale e tradizionale del Paese. Attrarre visitatori con una solida propensione all'investimento è cruciale per sostenere l'industria turistica e rafforzare l'economia del Paese nel suo complesso.
Il turismo italiano gode di una reputazione consolidata, intrinsecamente legata al prestigio dei suoi marchi e prodotti di alta qualità. Dal mondo della moda al design, dall'enogastronomia al settore automobilistico, il "Made in Italy" è sinonimo di eccellenza e artigianato. L'autenticità e l'eleganza dei prodotti italiani offrono un'esperienza unica e distintiva, rendendo ogni vacanza un viaggio nel lusso e nella tradizione.
Il "Made in Italy" non è solo una etichetta, ma un concentrato di ingegno, competenza, professionalità, passione, tradizione e cultura. Questi valori costituiscono il cuore pulsante dell'offerta turistica italiana, una ricchezza immateriale che va promossa e preservata. Da questo punto di partenza, il turismo può prosperare, diventando la colonna portante dell'industria italiana.
Il legame tra "Made in Italy" e turismo italiano rappresenta un vantaggio competitivo cruciale. Per consolidare la posizione dell'Italia come una delle principali destinazioni turistiche globali, è essenziale implementare politiche mirate a medio e lungo raggio. Queste politiche dovrebbero integrare il "Made in Italy" nel tessuto del turismo, garantendo risultati strutturali duraturi nel tempo.
In conclusione, la simbiosi tra il patrimonio manifatturiero italiano e l'industria turistica è una formula vincente che va oltre l'attrattiva di prodotti di lusso. Rappresenta l'essenza stessa dell'Italia: un connubio di tradizione, innovazione e bellezza. Investire in questa connessione sinergica è cruciale per il futuro del turismo italiano e per il prestigio globale del "Made in Italy”.
Ultimo panel denominato “radici”. A guidare il gruppo Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; con lui Arrigo Cipriani, imprenditore; Elisabetta Fabri, presidente e AD Starhotels; Alberto Galassi, AD Ferretti Group; Ivana Jelinic, AD Enit; Marina Lalli, presidente Federturismo.
Il fenomeno del "turismo delle radici" è emerso come una forma di viaggio che attinge alle origini dei migranti, richiamandoli nei luoghi di nascita per un'esperienza vacanziera unica. Questa tendenza non solo rivela il desiderio di riconnessione con le proprie radici, ma si sta rivelando una forza trainante per un turismo inclusivo e sostenibile, capace di valorizzare risorse spesso trascurate nel panorama turistico.
In questo contesto, la creazione di una sezione dedicata sul portale italia.it offre uno spazio centrale per promuovere il turismo delle radici, fornendo informazioni e risorse utili. Tavoli tecnici con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), l'Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT), Regioni e associazioni favoriscono un dialogo strutturato per sviluppare strategie coordinate.
Il dibattito si concentra su obiettivi strategici volti a estendere la durata dei soggiorni, ridurre la stagionalità dei flussi turistici e promuovere destinazioni meno note. Si sottolinea anche l'importanza di agire come strumento di inclusione socioculturale, ridistribuendo ricchezza verso comunità meno visibili ed incentivando la rinascita di luoghi spesso trascurati.
L'investimento nelle case d'origine non solo favorisce la continuità delle relazioni umane ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale ed economica, limitando il degrado architettonico di piccoli borghi. In collaborazione con le università, si propone la formazione di figure professionali specializzate per supportare l'adeguamento delle strutture locali alle esigenze dei turisti.
La creazione di una piattaforma appositamente progettata è cruciale per offrire servizi turistici e culturali personalizzati, facilitando la pianificazione di esperienze uniche nel turismo delle radici.
Guardando al futuro, sono previsti eventi di rilievo come "L'Anno delle Radici Italiane" nel 2024, un grande evento dedicato a questa forma di turismo. Si prospetta anche il rilascio del "Passaporto delle Radici Italiane", uno strumento digitale per incentivare l'accesso a servizi turistici dedicati. La digitalizzazione degli archivi storico-familiari faciliterà le ricerche genealogiche, mentre una campagna di comunicazione tematica, con un "italiano di ritorno" come testimonial, mira a sensibilizzare e promuovere il turismo delle radici a livello nazionale e internazionale.