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Attualità | 17 novembre 2023, 14:00

Coldiretti Piemonte: difendere la dieta mediterranea per le generazioni future

Un incontro con gli studenti dell'istituto "E. Fermi" di Arona per raccontare il settore agricolo

Coldiretti Piemonte: difendere la dieta mediterranea per le generazioni future

Con il numero di giovani agricoltori under 30 che negli ultimi dieci anni in Italia sono aumentati del 12,8%, contro un crollo medio del 25,2% dell’insieme dei settori economici, è l’agricoltura a confermarsi settore trainante e la dieta mediterranea, simbolo di legame con il territorio e prossimità, è da difendere per le generazioni future, rispetto al circa 50% delle diete dei paesi sviluppati che si compongono di cibi ultraprocessati. È quanto è emerso dall’incontro, organizzato dalla federazione di Coldiretti Novara-Vco con il direttore Luciano Salvadori, tra il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, e gli studenti dell’Istituto superiore “E. Fermi” di Arona, presso il teatro San Carlo, dove erano presenti il presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari ed il delegato confederale, Bruno Rivarossa.

Ad aprire i lavori il presidente di Coldiretti Novara-Vco, Fabio Tofi, che da giovane imprenditore ha portato il suo saluto agli studenti dimostrando in prima persona di aver creduto nell’agricoltura come scelta di vita. Moderati dal giornalista Gianfranco Quaglia, si sono susseguiti i saluti del presidente della provincia di Novara, Federico Binatti, dell’assessore regionale all’ambiente, Matteo Marnati, del questore della provincia di Novara, Faranda Cordella, del presidente della commissione attività produttive, Alberto Gusmeroli, della delegata di Giovani Impresa Novara-Vco, Giada Barbieri, del dirigente scolastico e della professoressa dell’Istituto IIS “E.Fermi”, Giuseppe Amato e Gabriella Colla, del presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari.

 

Sul palco per rispondere e dialogare con gli studenti, il dottor Federico D’Andrea, già primario emerito del reparto dietetica e nutrizione dell’Ospedale Maggiore di Novara, ed il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini che hanno fatto emergere come la dieta mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco dal 2010, sia uno stile di vita ispirato alle abitudini alimentari che si sono sedimentate nel bacino mediterraneo nel corso di centinaia di anni. Si tramanda di generazione in generazione e vede nel consumo del pasto un momento di socialità, condivisione collettiva, atto culturale. È simbolo di salute ma anche di bellezza, legame con il territorio, prossimità, convivialità. La dieta mediterranea è il valore del cibo. Il presidente Prandini ha risposto, poi, alle varie domande degli allievi, spaziando dal tema dell’importanza dell’acqua in agricoltura, a quanto il clima stia sempre di più influendo sui raccolti, da come ottimizzare le risorse idriche a come innovazione e agricoltura di precisione possono aiutarci nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico, fino all’argomento del cibo prodotto in laboratorio.

“Incontri di questo tipo sono fondamentali per crescere i futuri consumatori, incontrarli significa far capire loro le potenzialità del mondo agricolo ed il fatto che i giovani stiano ritornando alla terra va supportato superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento - evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Con la rete di Campagna Amica, che in Piemonte negli anni è cresciuta ed arriva ora a contare circa 800 aziende agricole che fanno vendita diretta, 300 agriturismi, 250 fattorie didattiche, 600 pratiche di agricoltura sociale, quasi un centinaio di mercati, 3 mercati coperti, 30 cuochi contadini, 25 maestri dell’ospitalità contadina e oltre 40 sigilli, possiamo far toccare con mano ai consumatori di domani cosa significa produrre e mangiare cibo sano, genuino e di stagione. In questi 20 anni l’agricoltura è cambiata grazie alla legge di orientamento che ci ha permesso di introdurre la multifunzionalità nelle nostre imprese: questo percorso è stato fondamentale per arrivare oggi a poter svolgere queste attività nelle scuole e far capire l’importanza del nostro patrimonio enogastronomico, frutto di una agricoltura sempre più green”.

Comunicato Stampa

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