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Economia | 26 luglio 2023, 17:44

Paradossi alimentari: spesa sempre più costosa, ma contadini sottopagati

L'allarmante dato emerge da un'analisi Coldiretti, presentata in occasione del Food Summit Onu

Paradossi alimentari: spesa sempre più costosa, ma contadini sottopagati

Nell'anno in corso, il carrello della spesa alimentare è diventato sempre più oneroso per le famiglie di tutto il mondo, ma paradossalmente i contadini sono pagati con il 21% in meno per i loro prodotti agricoli. Questi sono i dati emersi dall'analisi della Coldiretti presentata in occasione del Food Summit Onu, basata sulle quotazioni dell'indice Fao, che ha rilevato un calo del 22% per il latte alla stalla e del 24% per i cereali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, giugno 2023.

Mentre i prezzi per i consumatori sono in costante aumento sia nei Paesi ricchi che in quelli poveri, con un incremento dei prezzi del cibo che va dal +6,7% negli Stati Uniti al +13,8% nell'Unione Europea e del 10,7% in Italia, la situazione è ancora più preoccupante nei Paesi poveri, dove le spese alimentari hanno subito un balzo vertiginoso: +48% in Burundi, +49% in Pakistan e +52% in Ghana (dati Coldiretti di giugno).

Questa drammatica realtà si traduce in un aumento del numero di persone colpite dalla fame nel mondo, con 122 milioni di persone in più nel 2022 rispetto al 2019, secondo il rapporto "Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo" della FAO. In particolare, la povertà alimentare si concentra maggiormente nelle zone rurali, coinvolgendo il 33% degli adulti rispetto al 26% delle zone urbane. Paradossalmente, chi produce cibo, ossia gli agricoltori, non riesce a garantire un'adeguata alimentazione per le proprie famiglie, a causa delle speculazioni sui prezzi alimentari e sulla terra.

Per fronteggiare questa critica situazione, è stata creata la World Farmers Markets Coalition, uno dei dieci programmi della FAO selezionati nell'ambito del progetto di Food Coalition. Questa coalizione mira a sostenere i mercati contadini in diversi continenti per promuovere reddito e occupazione, nonché per combattere la fame. Tra i Paesi coinvolti vi sono gli Stati Uniti, l'Australia, il Giappone, il Canada, il Cile e il Ghana, con già 250 mila agricoltori e famiglie impegnate.

L'obiettivo principale della World Farmers Markets Coalition è diffondere un modello di sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta e il supporto all'agricoltura familiare. Si promuove il cibo locale e si mira all'emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Un punto chiave dell'azione è la salvaguardia della biodiversità e la lotta contro i cambiamenti climatici.

In Italia, la Coldiretti e la Fondazione Campagna Amica sono tra le organizzazioni fondatrici della coalizione. L'Italia, infatti, può vantare una vasta rete organizzata di mercati contadini con circa 15.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. Questo sistema non solo ha valore economico, ma anche occupazionale e ambientale. Circa 25 milioni di italiani hanno acquistato cibo direttamente dai contadini, spinti dalla consapevolezza verso cibi salutari e dalla volontà di stabilire un contatto diretto con chi produce i prodotti destinati alla tavola.

I farmers market offrono la possibilità di trovare prodotti stagionali, a chilometro zero e di alta qualità. Questi mercati contribuiscono in modo significativo a ridurre lo spreco alimentare fino al 60%, rispetto ai sistemi alimentari tradizionali, e a contrastare l'inquinamento e i cambiamenti climatici, problemi che colpiscono tutto il mondo.

“Il successo dei farmers market è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale”, afferma il presidente della Coldiretti Asti Monica Monticone.

“Siamo di fronte a una svolta epocale, con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona", conclude il direttore Coldiretti Asti Diego Furia.

Redazione Asti

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