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Cultura | 16 luglio 2023, 17:04

80 anni dopo la ritirata italiana di Russia riemerge l'unico diario fotografico del dramma

Con un testo di Mario Rigoni Stern, che lo riconobbe come l’unico documento fotografico completo della campagna conclusasi nell’estate del 1943, pubblicato il diario dell’alpino Pasquale Grignaschi, novarese della Cuneense: un’edizione illustrata di Interlinea, per non dimenticare.

80 anni dopo la ritirata italiana di Russia  riemerge l'unico diario fotografico del dramma

Ottant’anni fa, con l’arrivo in Italia nell’agosto 1943 dei 114mila superstiti della Campagna di Russia su quasi 230mila partiti, si chiudono gli scatti e le drammatiche pagine di uno straordinario diario fotografico di un alpino presente, pubblicato da Interlinea con un testo di Mario Rigoni Stern che per primo attestò il valore e l’unicità del documento. Il diario fotografico di un alpino sul Don. Vita quotidiana durante la campagna di Russia (pp. 176, euro 14) è la storia del novarese Pasquale Grignaschi, un ufficiale del IV Battaglione Genio della divisione alpina Cuneense e della sua Zeiss Ikon con dieci rullini e un taccuino: una documentazione fotografica unica nel suo genere sulla disastrosa spedizione dell’Armir, dalle prime tradotte estive verso la Russia alla catastrofe dell’inverno e alla ritirata conclusasi proprio ottanta anni fa.

Scrive Rigoni Stern: «Da quelle lontane steppe, da quelle tracce che la bufera subito cancellava, da quelle eterne notti di sofferenza congelata, dai combattimenti disperati soste­nuti solo con la speranza di ritornare a casa, da quelle “marce del davai” segnate da lunghe file di corpi che la neve pietosamente ricopriva, da quelle tradotte senza meta che vagavano in uno spazio senza orizzonti e che a ogni fermata – non stazioni, non case, non miraggi di paesi lontani – aprivano le porte dei carri per scaricare i cadaveri, dai lager dove qualche volta non c’erano nemmeno le baracche o una tana a dare ricovero ma solo re­ticolati e guardie incattivite dalle sofferenze, da questo mondo lontano appena cinquant’anni, arrivano le ombre di migliaia di nostri soldati».

L’autore Pasquale Grignaschi confessa che «tutto rimase in un cassetto per oltre cinquant’anni fino a quando, riesaminando le fotografie – riordinate cronologicamente con l’aiuto di una agendina tascabile sulla quale, nelle condizioni più disparate, ero riuscito ad annotare qualche brevissimo appunto e che avevo custodito gelosamente –, mi accorsi che quei documenti non rappresentavano un semplice ricordo personale, ma potevano rivestire interesse anche per altre persone. Riguardano infatti la vita quotidiana di un piccolo reparto alpino operante nell’immensità di una natura e di un evento di cui tanto si è parlato ma forse poco si è riusciti a comprendere».

Aggiunge Rigoni Stern: «erano tutti sui vent’anni – come diceva una canzone che cantavamo – “e le loro vite / non tornano più”». Servono libri come questo per non dimenticare.

Una citazione: «Non avrei creduto, se non ne fossi stato testimone, che la resistenza, la pervicacia, il valore e l’abnegazione umana potessero giungere a tanto».

Pasquale Grignaschi, Il diario fotografico di un alpino sul Don. Vita quotidiana durante la campagna di Russia, Interlinea, Novara 2023, pp. 176, euro 14.

C.S.

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