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Economia | 05 aprile 2023, 09:10

Fca bank ai saluti, passa nelle mani dei francesi: ecco Credit Agricole auto bank, per vendere le auto sostenibili

Resta la radice torinese, mentre un secolo dopo l'obiettivo è di rendere accessibili a tutti le auto green. Carelli: "Siamo nati qui e qui vogliamo rimanere"

Fca bank ai saluti, passa nelle mani dei francesi: ecco Credit Agricole auto bank, per vendere le auto sostenibili

Se l'auto cambia, cambia anche il modo per accedere a un mezzo di trasporto che sta evolvendo, a partire dalla sua radice più profonda. Addio mondo endotermico, arriva l'elettrico (e non solo). E comincia la rivoluzione, per portare i nuovi - costosi - veicoli alla platea più ampia possibile.

Nel solco di Sava, nata al Lingotto

E con Fca bank, ora al 100% di Credit Agricole, il Gruppo nato all'ombra della storia della Fiat diventa l'unico operatore finanziario indipendente specializzato in Europa nel mondo delle vetture. Stellantis cede le sue quote ai francesi: nasce così Credit Agricole Auto bank.

"Oggi a Torino nasce, di nuovo, il nostro futuro - dice Giacomo Carelli, ceo e direttore generale di Fca Bank -. Qui siamo nati fino a essere presenti in 17 Paesi tra Europa e Mediterraneo". Tutto parte dall'eredità di Sava, nata all'inizio del secolo scorso in via Nizza: Società anonima vendita autoveicoli. Da quel giorno, l'auto si può comprare a rate. La può comprare anche la classe media. La prima auto a rate è la Fiat 509, seguita dalla Balilla. Poi la Topolino ruppe il ghiaccio anche verso le classi meno facoltose. "Siamo indipendenti perché non saremo legati solo a un marchio dell'auto, ma vogliamo collaborare con tutte le case produttrici e le piattaforme di vendita".

La joint venture con Credit Agricole nasce nel 2006, occupandosi di finanziamenti e operazioni finanziarie. Nel 2009 diventa Fga capital. Quindi, a gennaio 2015, la holding diventa Fca bank. Oggi gli impieghi sono pari 29 miliardi (24 eracludendo Leasys), con l'attività bancaria che apre a conti deposito e carte di credito.

Sono 1900 i dipendenti, di cui 500 in Italia. La stragrande maggioranza  a Torino, mentre a Roma c'è Drivalia.

Cambia il modo di usare l'auto 

 "La nostra storia comincia nel 2019 quando ci siamo resi conto che il mondo stava cambiando - dice Stephane Priami, ceo di Credit Agricole -, a cominciare dal fatto che l'auto stava passando dal possesso all'uso, in un'ottica più ampia di sostenibilità ambientale per l'economia". "Quando si è in città - aggiunge - con le ztl e obblighi e vincoli, è sempre più frequente rivolgersi a noleggio di breve durata".

Poi c'è la trasformazione digitale: "Da qui al 2030 un'auto su due sarà venduta via internet e non tramite concessionario". Infine la concentrazione di produttori, "mentre al tempo stesso arriveranno marchi nuovi per l'elettrico, soprattutto asiatici".

Noleggio a lungo termine (con un milione di veicoli si tratta del terzo player in Europa), integrazione tra Fca Bank (specializzata nel finanziamento dei mezzi Fca, ma non solo) e Drivalia (specializzato nel breve termine), addirittura - in Francia - filiali di Credit Agricole che vendono auto a rate da cento euro al mese "per semplificare l'accesso del pubblico ai mezzi di nuova generazione".

"Vogliamo spaziare in tutti i settori, compreso l'agricoltura e il navale - ribadisce Carelli - e spingeremo con forza sulla transizione green e a zero emissioni. E vogliamo democratizzare l'accesso a queste auto che, come a inizio 900, potrebbero non essere raggiungibili dalla massa".

Massimiliano Sciullo

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