Tra gli interessi di Massimo Rullo e Marcello Cianci – arrestati oggi nell’ambito della maxi inchiesta sul traffico illecito di rifiuti – in terra novarese, non c’era solo il calcio. A Cressa, a 27 chilometri dal capoluogo, si trova una delle tre sedi della “Rmc”, una delle aziende di Rullo che secondo l’inchiesta sarebbe al centro dell’intricato sistema di traffici di rifiuti. E tramite la Rmc, Rullo e Cianci eranio entrati nel progetto di trasformazione dell’area della ex Bemberg di Gozzano, uno dei siti industriali dismessi più importanti e delicati del territorio. La Bemberg, dopo anni in cui è stata una delle maggiori fabbriche del Piemonte, con fino a duemila dipendenti, ha subito prima un forte ridimensionamento a partire dagli Anni ’70, fino alla crisi e alla chiusura.
L’azienda è stata dichiarata fallita nel 2010, e nel tempo si sono susseguiti sei tentativi di vendita, tutti andati male. Fino al luglio 2019 quando l’area venne venduta per soli 200.000 euro dal liquidatore ad una delle società della galassia Rullo. La Rmc di Cressa si occupò da subito della bonifica e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi: secondo l’inchiesta della DDA e dei Carabinieri anche questo intervento rientra nella ragnatela dei traffici illeciti. La vicenda della bonifica della Bemberg era già stata portata all’attenzione delle cronache locali in almeno due occasioni: nell’aprile del 2020 i carabinieri forestali di Novara hanno sottoposto a sequestro preventivo l’area per irregolarità nelle autorizzazioni per prelevare e portare via il materiale di rifiuto. Marcello Cianci, in quell’occasione fu denunciato. E un’altra denuncia fu rimediata da Cianci nel febbraio 2021, quando sempre i forestali sequestrarono 100 tonnellate di legname proveniente dal taglio non autorizzato di decine di alberi all’interno dell’area della Bemberg.
Anche nel caso dell’ex colosso tessile come in quello del Novara Calcio, Rullo si era presentato con progetti molto ambiziosi. Parlando con la stampa aveva dichiarato, dopo l’acquisizione, di avere “un progetto che cambierà il volto non solo dell’area, ma di tutta Gozzano. Nella parte che oggi è all’ingresso pensiamo alla ristorazione; dietro ci saranno un’area commerciale ma destinata al dettaglio; poi un grande parco fotovoltaico per produrre energia pulita, e una struttura multipiano destinata all’agricoltura biologica. Pensiamo infine a un’area per insediamenti produttivi di aziende non inquinanti”.